Skip to main content

Le confessioni di Travaglio e il giallo Costamagna

Marco Travaglio non sembra superare il suo primo incontro vis à vis con Silvio Berlusconi. La puntata di Servizio pubblico della scorsa settimana in cui il Cavaliere ha letto una letterina in cui stimmatizzava il giornalista è al centro dei suoi editoriali sul Fatto Quotidiano, del suo nuovo monologo nella trasmissione di La 7 di ieri sera e pure della sua rubrica sull’Espresso.

Sul numero del settimanale da ieri in edicola il vicedirettore del Fatto ammette di fatto che era impossibile battere Berlusconi: “Le rare volte che un politico (vedi Berlusconi da Satoro) sfida un’arena senza reti protettive, usa una tecnica comunicativa che rende impossibile, anzi inutile qualunque sforzo di sbugiardarlo: un cocktail di menzogne a raffica, di logorrea interminabile e di vittimismo esasperato che trasforma in ostilità, e dunque in rissa, qualunque interruzione”.

Il vicedirettore del Fatto Quotidiano spiega anche che la parte più efficace della puntata non è stata la sua ma quella sull’economia: “Le domande di Innocenzi, Costamagna e Dragoni hanno dimostrato che: il complotto delle banche tedesche contro i titoli di Stato è una bufala; l’Imu sulla casa è stata introdotta nel primo atto del governo Monti con l’avvallo preventivo di Berlusconi, il voto unanime del Pdl e gli elogi del centro-destra e del suo leader ai tecnici per molti mesi; e il Cavaliere, dalla discesa in campo, s’è mostruosamente arricchito mentre l’Italia si impoveriva”.

E proprio su una delle intervistatrici del Cavaliere si sta consumando un giallo. Luisella Costamagna non s’è vista ieri sera a Servizio Pubblico e su Dagospia si parla di un sms che la giornalista avrebbe mandato a Santoro con scritto: “Non me la sento di continuare”. Il suo è un addio al programma? E se sì, perché? Dopo tutte le critiche piovute sulla trasmissione, una nuova tegola per Santoro. La maledizione di Silvio continua…

 



×

Iscriviti alla newsletter