Paese che vai, barba che trovi. I baffi, in particolare, in Turchia sono un tratto distintivo; indice di virilità e autorevolezza. Chi ne è fornito, a partire dal premier Erdogan, ne ha una cura quasi maniacale ma chi non è dotato di un’epidermide “naturalmente, ipertricotica” ricorre addirittura al chirurgo per un… trapianto di baffi. Costo dell’operazione 1.500 euro, in cambio una faccia più pelosa e una maggior fiducia in sé stessi.
“I risultati che siamo in grado di ottenere – spiega questa dottoressa dell’Istanbul Hair Center – sono di gran lunga migliori di qualche anno fa grazie alla tecniche di estrazione follicolare che abbiamo perfezionato. Per questo prevediamo un consistente aumento delle richieste d’intervento negli anni a venire”.
Come dire “se sei glabro, sei out”. In due anni sono state aperte a Istabul 250 cliniche specializzate nel trapianto di baffi, prese d’assalto da uomini da tutto il Medioriente, tanto che la città è considerata la “mecca dei baffi”. Alcune strutture vendono pacchetti completi: hotel e intervento chirurgico.
“Volevo assomigliare ai classici turchi dei tempi degli ottomani – spiega quest’uomo – ho una grande ammirazione per quell’epoca storica e quindi mi sono sottoposto all’operazione”.
“E’ un’usanza che si trasmette di padre in figlio – aggiunge Yunus, commerciante 25enne che ha la fortuna di avere baffi naturali- se non hai i baffi non sei un vero uomo”.
La tradizione trae origine da un fenomeno sociologico, legato all’immagine di virilità suggerita da chi porta i baffi nella cultura ottomana. E ha fatto la fortuna dei chirurghi estetici che hanno imparato a prelevare ai pazienti dei capelli da reimpiantare sulla faccia per regalare un’immagine da “vero turco”.
(Immagini Afp)