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Così Maroni e Berlusconi troveranno un accordo sul condono fiscale

Un accordo tra Popolo della Libertà e Lega Nord sul condono fiscale è possibile. Bisogna vedere come verrà articolata questa proposta. Ad sostenerlo è Filippo Salone, autore del saggio “Il fenomeno leghista, perché nasce, perché si afferma”, in un’intervista a Formiche.net.

Certo, spiega Salone, “bisogna mettersi d’accordo su quale livello fare il condono. Se c’è una proposta soft, che prevedere una riforma del ruolo di Equitalia o che rivede il sistema tributario, allora questo può essere il terreno d’incontro. Un condono tombale invece non sarebbe accettato dalla Lega, perché contrasterebbe con le sue regole fondanti di convivenza civile”.

Quello che sta avvenendo in questo giorni non deve sorprendere perché “è la solita differenza tra Berlusconi e Lega. Il primo si rivolge ad un elettorato dinamico e aperto con proposte che poco hanno a che fare con l’identità, il secondo invece fa riferimento ad un elettorato con una propria storia e tradizione”, ancorato al “rispetto delle regole” che non accetterebbe mai una proposta radicale come questa. D’altra parte, osserva Salone, “la Lega ha già pagato caro, perdendo molti elettori, gli ultimi scandali che l’hanno vista coinvolta”.

L’altra conferma di questi giorni, sottolinea Salone, è il forte “ticket Lega-Tremonti, che è in continuità con il vecchio sistema di governo inaugurato nel 2008. Un asse forte, prima appunto di governo e ora elettorale”.

All’orizzonte potrebbero esserci quindi divergenze e possibili conflitti tra Pdl e leghisti, con la necessità di trovare un punto d’incontro definitivo sull’azione di governo, “ma al momento sono uniti contro l’altro asse, quello tra Pier Luigi Bersani e Mario Monti”. Ogni sforzo, in pratica, è concentrato sulla campagna elettorale e sul recupero dei consensi. Al resto, si penserà dopo.

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