I dipendenti del Consiglio europeo sono in sciopero quando mancano due giorni al vertice dedicato al bilancio pluriennale 2014-2020. Le sigle sindacali che hanno convocato la protesta contestano l’ipotesi di tagli per le spese amministrative pari a 15 miliardi. Lo avevano fatto già a novembre e ora tentano di riportare l’attenzione sulla protesta che minacciano potrebbe continuare anche durante i vertice. Ulteriori sforbiciate, ripetono i sindacati, indebolirebbero l’istituzione e non sarebbero compatibili con il buon funzionamento della macchina europea.
Il budget a disposizione è di 63 miliardi di euro in sei anni, appena il 6 per cento del bilancio totale. Tra il 2007 e il 2013 fu invece di 55,5 miliardi. Da diverse Paesi si spinge affinché anche nei palazzi europei si segua il rigore e l’austerità chiesta alle finanze degli Stati membri.
Ad animare le polemiche ci ha pensato domenica un articolo di Die Welt che puntava il dito contro i salari dei funzionari europei (18mila euro) più alti di quelli della cancelleria tedesca Angela Merkel (16mila euro). Cifre che arriva a guadagnare un funzionario di alto livello con più di quattro anni di servizio, nota Euroactiv, mentre il salario base nella Commissione è di circa 2.300 euro al mese.
A Die Welt ha replicato il portavoce della Commissione, Antony Gravili che ha ricordato gli extra di cui gode la leader tedesca cui entrerebbero quindi 25mila euro al mese. Cifra che nessun funzionario europeo guadagna, ha ricordato il portavoce, rimarcando la trasparenza nei conti, ma rifiutandosi a esempi di dire quanto prendano figure come l’alto rappresentate per la politica estera Catherine Ashton perché ciò avrebbe violato il diritto alla privacy.
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