Nel 2006-2010 il nostro Paese ha conosciuto i maggiori rincari. La ricetta dell’Antitrust: maggiori controlli e modifiche al sistema di risarcimento diretto.
I costi delle polizze Rca, spesso particolarmente gravosi se non proibitivi per lo stipendio medio annuo degli italiani, inducono sempre più spesso gli automobilisti a confrontare le assicurazioni auto online per riuscire ad abbassare il premio e a contenere la spesa senza dover chiudere la macchina in garage.
L’indagine conoscitiva avviata lo scorso 6 febbraio dall’Antitrust conferma, infatti, che in Italia i prezzi dell’assicurazione auto sono più alti che nel resto d’Europa. Nel quadriennio considerato nello studio (2006-2010) emerge, inoltre, che nel nostro Paese si sono registrati i maggiori rincari. Ad essere penalizzati sono soprattutto i giovani neopatentati e i 40enni.
Come illustrano i dati diffusi dall’Antitrust, il premio medio del preventivo assicurazione italiano è superiore più del doppio di quello francese o portoghese e di ben l’80% rispetto alla Germania. Per quanto riguarda gli aumenti delle tariffe, la crescita dei prezzi in Italia è, invece, stata superiore di circa il doppio rispetto alla media europea e del triplo rispetto alla vicina Francia. Gli aumenti più significativi si sono manifestati in seguito all’introduzione del risarcimento diretto, con picchi per i pensionati (donne e uomini) con vetture di piccola cilindrata, i giovani neopatentati e i quarantenni (donne e uomini) con motocicli (in alcuni casi, gli aumenti hanno toccato il 20%).
L’Italia detiene anche il triste primato del Paese Ue con la frequenza più elevata di sinistri sulle quattroruote e con i più alti costi di risarcimento. A tal proposito, basti pensare che nel nostro Paese la frequenza degli incidenti stradali supera di quasi il doppio il dato di Francia e Olanda e di circa il 30% la Germania. Lo stesso dicasi per il costo medio dei sinistri, che in Italia è superiore di circa il 13% e 20% di Francia e Germania. Il caro-assicurazioni tutto italiano documentato dall’Antitrust dipende in gran parte anche dalle frodi che sempre più automobilisti commettono ai danni dei più virtuosi. Fortunatamente il numero delle truffe compiute su suolo italiano risulta inferiore rispetto a quelle di Regno Unito e Francia.
Un’altra evidenza emersa dal rapporto stilato dall’Antitrust riguarda il ben noto gap tariffario fra Nord e Sud Italia, dove, in generale, si sono registrati aumenti più sostanziosi. Questo dato non ha comunque incentivato la mobilità fra le compagnie, che si è mantenuta bassa al 10%. Per risolvere le inefficienze tipiche del mercato assicurativo italiano, l’Antitrust propone di modificare il sistema del risarcimento diretto, introducendo meccanismi che incentivino il controllo dei costi da parte delle compagnie assicurative.
L’Authority consiglia, inoltre, d’introdurre nuovi modelli contrattuali a favore degli automobilisti più virtuosi e d’incentivare la mobilità fra le assicurazioni on line e quelle tradizionali, rivedendo il meccanismo di bonus/malus che disciplina l’assegnazione delle classi di merito. Per quanto riguarda, infine, il capitolo scatola nera, l’Antitrust esorta a promuoverne l’adozione (ferma al 3% del totale dei contratti), riducendo gli oneri a carico dei conducenti che optano per la sua installazione.
Dai dati Antitrust quindi sono emerse le classiche differenze tra nord e sud Italia, soprattutto per quanto riguarda i prezzi delle polizze, ma in generale le percentuali più preoccupanti sono quelle relative al confronto con gli altri Paesi UE.
Come è possibile infatti che in Italia ci siano tariffe così alte? Non sarà forse che le nostre assicurazioni siano davvero troppo care rispetto alle loro omologhe straniere? Purtroppo ai guidatori italiani per il momento non resta che pagare e attendere delle buone notizie in futuro.