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Attenzione, le proposte choc del Cav. potrebbero non essere finite

“Non credo sia l’ultimo colpo che Berlusconi ha in serbo per la campagna elettorale”. Ad affermarlo è Antonio Valente, amministratore delegato di Lorien consulting, società del gruppo americano Wpp che si occupa di sondaggi e ricerche demoscopiche. Secondo il sociologo “l’uscita dell’ex premier ha il merito di polarizzare il dibattito e di ridare fiato all’idea della rimonta. È andato a toccare uno dei tasti più sensibili nell’opinione pubblica italiana. Quello che stupisce è la tempistica, troppo anticipata. Questa della restituzione dell’Imu già pagata è una mossa da ultima settimana e peraltro è apparsa poco emotiva, troppo studiata a tavolino”. Un colpo a vuoto, quindi? “No. La strategia berlusconiana – spiega Valente – punta ad aggredire il bacino degli indecisi che attualmente vale circa il 15% dell’elettorato. Qui, la sfida è con Beppe Grillo che, con il suo Movimento 5 Stelle potrebbe essere la sorpresa più grande di queste elezioni”. Sarebbe quindi il comico genevose e non il Pd il vero antagonista del Cavaliere?

Secondo la Lorien, “lo schema bipolare è saltato e com esso anche una certa idea di voto utile. La partita al Senato è apertissima non solo per il recupero del centrodestra in Lombardia e in Veneto ma anche per effetto dello spostamento di voti a sinistra verso Rivoluzione Civile. Non solo in Sicilia ma anche in Campania il movimento di Ingroia e De Magistris potrebbe finire per favorire il successo di Berlusconi”. Il Pd ha ragione quindi per essere nervoso? “Certo. La vicenda Mps ha lasciato un segno profondo nell’elettorato. La promessa di Berlusconi magari viene dimenticata in pochi giorni ma non uno scandalo che ha suscitato profonda indignazione”. Se dovesse dare invece un suggerimento a Monti e alla sua coalizione, il sondaggista non ha dubbi: “non rispondere rilanciando sullo stesso tema”. Alla data del voto mancano tre settimane, “un tempo ancora lungo” in cui “gli scenari possono cambiare, ma non troppo”. Attualmente la forbice fra centrodestra e centrosinistra è di sei punti “ed è difficile che il risultato nazionale subisca ribaltamenti”. L’obiettivo di Berlusconi è convincere il suo pubblico, quello più deluso, a tornare alle urne. Ecco perchè “il dato sull’affluenza alle urne sarà già un importante indicatore del successo delle uscite del Cavaliere”. Che, secondo Valente, non si sono esaurite con la proposta choc di ieri.



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