Mancava poco alla proiezione italiana del film “Girlfriend in a Coma”. L’appuntamento era già fissato, il 13 febbraio, e il luogo anche, il MAXXI.
E invece l’anteprima italiana a Roma non ci sarà, almeno non prima delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.
Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo dipende dal Ministero delle Attività Culturali e seguendo le chiare indicazioni dell’ente, il museo non può ospitare “qualunque iniziativa che possa essere letta secondo connotazioni politiche, nell’imminenza della competizione elettorale”, come da comunicazione ufficiale.
Il film, presentato nei mesi scorsi a Londra e New York, è di Bill Emmott e della regista Annalisa Piras. Invita l’Italia a svegliarsi e a reagire al torpore che l’attanaglia, suscitando un dibattito che va avanti da mesi e che Formiche.net ha seguito.
Le reazioni non si sono fatte mancare sui social network, con l’ex direttore dell’Economist che si appella al “Foreign Office” britannico e informa l’ ambasciatore del Regno Unito in Italia e dice “Chiederemo al pubblico di insistere per riavere la libertà erosa. Stiamo vedendo le modalità”.
Dal canto suo il MAXXI ha diffuso una nota in cui ribadisce che” in campagna elettorale non può ospitare manifestazioni che, seppur promosse da soggetti esterni, a qualunque titolo potrebbero essere connotate di valenza politica”. Pertanto solo dopo il 26 febbraio potranno proiettare il documentario.
Il meccanismo però del passaparola su twitter e facebook, e non solo, in pochissimi minuti si è messo in moto, anche se come dice John Hooper (The Guardian) (@john_hooper): “No comment please, we’re Italian”…
Guarda il trailer di “Girlfriend in a Coma”