Le imprese cinesi in Italia? A leggere i commenti più diffusi, colpisce l’insistenza sul ricorso sistematico a pratiche di opacità e il pericolo per l’economia italiana. Aggiramento delle norme sul lavoro, degli obblighi antiriciclaggio, evasione fiscale: la lista è lunga e ben nota. Eppure chi domenica scorsa ha sfogliato il Corriere Fiorentino è rimasto incuriosito dal seguente titolo: “L’Oriente rompe con i commercialisti italiani”.
Il pezzo descrive la nascita di Cna World China, una neonata costola della Cna nel “cinesissimo” territorio pratese, e le polemiche della vivace community imprenditoriale cinese in Toscana. Una base produttiva presente da molti anni nel nostro Paese, che non vuole più rimanere vittima di professionisti che offrono prezzi bassi ma poi si disinteressano dei propri clienti asiatici e, a detta del vicepresidente della Cna di Prato Wang Liping, li espongono a infinite grane con il Fisco e le autorità. I cinesi, dunque, contro il mix perverso di dumping sui prezzi e scarsa qualità nei servizi. Segno, forse, delle molte “furberie” di cui siamo ancora capaci in questo Paese, ma anche di tempi in rapido cambiamento. Così rapido che chi ieri sceglieva muoversi in zone grigie oggi potrebbe aver cambiato idea e desiderare la definitiva trasformazione in borghesia.