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Chi è il politico meno Amato da Oscar Giannino

Certo la rivoluzione liberale. D’accordo meno spesa pubblica e finalmente meno tasse. Ok la vendita del patrimonio pubblico. E ovviamente basta con Silvio Berlusconi, finto liberista e vero populista autarchico. Ma non c’è solo un programma economico nella mente e nel cuore di Oscar Giannino, promotore, fondatore e animatore della lista Fare per Fermare il Declino.

L’intellettuale liberista, che prima di essere un giornalista economico è stato anche un politico ai vertici del Partito repubblicano italiano, non sa se e quanti gianniniani porterà in Parlamento ma ha già un obiettivo politico e istituzionale che vuole centrare.

Il suo obiettivo politico prioritario è quello di evitare l’elezione a presidente della Repubblica di Giuliano Amato. Una boutade? Una dietrologia? Macché. Sentite quello che l’ex direttore di Libero Mercato, e già capo dell’economia del Foglio, ha detto oggi in fondo a una intervista al quotidiano la Repubblica, affiancando idealmente il ruolo del Movimento 5 Stelle a quello di Fare per Fermare il Declino: “L’importante è che ci sia in Parlamento un quinto, forse anche un quarto del totale di parlamentari “nuovi”. Questo cambia la situazione. Pensate a uno come Amato: non ce la farà ad andare al Quirinale e non per una questione di numeri, ma per la pressione fortissima che ci sarebbe nel Paese”.

Ohibò. Ma alla base dell’azione di Giannino, anche nel caso dell’ex premier Giuliano Amato, c’è con tutta probabilità una motivazione economica: “Abbiamo una curva demografica da Paese spento, ci manca un terzo dei nati ogni anno. Per la metà degli italiani fare un figlio è diventato un lusso che non ci si può più permettere. Abbiamo quattro milioni e mezzi di pensionati a 512 euro al mese e un mucchio di gente come Giuliano Amato che se ne cucca 31mila euro al mese, di pensione. È possibile andare avanti così? No”.



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