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La mappa dei ciellini nelle liste per la Regione Lombardia

Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo l’articolo di Bonifacio Borruso apparso sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi.

Ciellini politicamente divisi. Se non era una novità per l’elettorato attivo, c’era scappato localmente il voto a sinistra in più d’un’occasione, è probabilmente la prima volta che aderenti al movimento cattolico si candidino in liste in opposizione fra loro. Sì, certo, c’è sempre stata, negli ultimi anni, un micro-dualismo fra persone impegnate nel Pdl e un piccolo nucleo di Udc convinti, che hanno seguito Rocco Buttiglione nelle sue peregrinazioni ma non era mai accaduto che ci fosse un ciellino doc in una lista di centrosinistra, se si eccettua l’ex assessore fiorentino Alberto Maria Tirelli, passato dal Ppi alla Margherita ma poi, pochi anni fa, ritornato nel Pdl di cui è responsabile organizzativo in Toscana.

Ferraro con Ambrosoli

Alle prossime regionali in Lombardia, infatti in lizza con Umberto Ambrosoli, candidato del centrosinistra nella corsa al Pirellone, c’è infatti Carmelo Ferraro, 48enne avvocato milanese, molto impegnato professionalmente (è dirigente presso l’Ordine degli avvocati a Milano) e socialmente, amico di lunga data del numero uno dello schieramento di centrosinistra che pare gli abbia proposto di candidarsi nelle sua lista civica.

Il montiano Albertini

Non manca neppure un candidato del mondo Cl con Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, che con la sua Civica Lombardia si richiama alla Scelta civica di Mario Monti, con la quale è candidato anche al Senato.

Come si ricorderà c’era stata un’infatuazione dei politici ciellini per l’eurodeputato Pdl, quando con la Lega ogni possibilità di alleanza era esclusa e restava solo una ruggine infinita per i lunghi anni di riottosa coabitazione in Regione.

La scelta di Mauro

Poi però San Silvio Berlusconi aveva compiuto il miracolo mettendo assieme Carroccio e Pdl sul filo di lana e, da Roberto Formigoni in giù, erano tornati a Canossa. Molti politici ciellini avevano personalmente detto ad Albertini che sostenerlo, a quel punto, avrebbe significato dare semaforo verde al centrosinistra. L’unico a restare è stato il capogruppo Pdl a Strasburgo, Mario Mauro, che dopo aver criticato duramente Berlusconi al Parlamento europeo per la sua rentrée e dopo aver partecipato alla presentazione di Civica Lombardia, non se l’è sentita di tirarsi indietro, tanto che s’è prestato a essere in lista seppure al 43mo e simbolico posto.

Il patto di Formigoni con Berlusconi

Ma un ciellino doc in lista con l’ex sindaco di Milano c’è: si tratta di Luca De Simoni, 37 anni, che lavora nelle pr con la Sec Spa di Fiorenzo Tagliabue, lui giussaniano delle origini che, tra l’altro, ha seguito la comunicazione di Albertini in questa volata finale. Tagliabue che, amico di lunga data e talvolta consulente del governatore Formigoni, stavolta, per ragioni professionali, si è trovato in un altro schieramento. Nutritissima ovviamente la pattuglia ciellina sotto le insegne del Pdl, dato che il governatore, per fare macchina indietro ed appoggiare Roberto Maroni nella corsa, anziché mettere in piedi una propria lista pro Albertini, ha ottenuto direttamente da Berlusconi che amici e collaboratori avessero spazio nelle liste in mano a un coordinatore ex forzista e quindi molto antipatizzante con i formigoniani come Mario Mantovani.

Gli uomini del governatore  

Così il governatore ha piazzato in lista, nel Milanese, l’ex sindaco di Magenta (Milano), Luca Del Gobbo, preferito al capogruppo in Comune a Milano, Carlo Masseroli, l’ultimo a staccarsi da Albertini e forse troppo polemico col Pdl per non scontare l’opposizione dell’ala forzista del partito. L’ex assessore ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, celebre per il tweet-scivolone sullo scarso guadagno da amministratore, è invece in lista nella sua Varese, mentre Stefano Carugo, già consigliere, è in lizza a Monza. Ciellino anche Patrizio Tambini, candidato alle regionali nella circoscrizione di Como.

Le candidature di Lupi

Nelle concomitanti politiche, Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, non ha avuto problemi a essere ricandidato, guida il partito a Milano, circoscrizione Lombardia 1. Idem per Raffaello Vignali, ex presidente della Compagnia delle Opere, quinto nella circoscrizione Lombardia 2, e Renato Farina, l’inviato di Libero finito nella vicenda Sismi-Pollari, decimo nella stessa lista. A Lupi si deve anche la candidatura in buona posizione, l’undicesima nel capoluogo, di Lorenzo “Lollo” Malagola, già leader studentesco della Cattolica, quindi consigliere pidiellino con Letizia Moratti e poi membro della segreteria del ministro Maurizio Sacconi.

Le liste lombarde per il Senato

È invece merito del governatore, la seconda posizione in lista alla Camera (elezione sicura), nella circoscrizione Lombardia 3, di Paolo Alli, sottosegretario al Pirellone, suo braccio destro, e come lui, nel faro delle Procure per le vicende della Sanità. Per Formigoni, com’è noto, c’è la posizione numero due nella lista per il Senato a Milano: secondo dopo Berlusconi e prima dei fidi Sandro Bondi e Paolo Bonaiuti, oltre che del coordinatore Mantovani. La nota politica che Cl aveva diffuso oltre un mese fa, in cui si ribadiva la “distanza critica” del movimento rispetto ai propri aderenti impegnati in politica, è stata presa alla lettera anche nelle candidature, dunque.

Un voto secondo coscienza

I ciellini, nella cabina elettorale, voteranno secondo coscienza, senza alcuna indicazione dai loro vertici, posizione ribadita anche domenica scorsa, durante un raduno pubblico milanese del movimento, da don Stefano Alberto, per i ciellini “don Pino”, docente alla Cattolica. “Chi ha lavorato sulla nota”, ha detto rispondendo a una domanda, “sa cosa fare”.

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