Filo europeo e conservatore pragmatico, membro del Ppe, Nikos Anastasiades (66 anni) è il nuovo presidente della Repubblica di Cipro. Con un più che convincente scarto di 15 punti, il leader di Unione Democratica (Disy, centro-destra) ha vinto il ballottaggio ottenendo il 57,47% delle preferenze.
Si invoca l’aiuto della Troika
Anastasiades, che è favorevole a che Nicosia chieda senza indugi un prestito alla Troika per uscire dalla grave situazione economica in cui l’isola si è venuta a trovare da oltre un anno in seguito all’esposizione delle banche locali con quelle elleniche, ha battuto con facilità il suo avversario, Stavros Malas, 46 anni, il candidato indipendente che aveva l’appoggio del partito comunista Akel, lo stesso del presidente uscente Demetris Christofias, che – unico presidente comunista dell’area euro – non si è presentato per un secondo mandato.
Le priorità del nuovo presidente
Anastasiades ha detto che la prima delle sue priorità è “restaurare la credibilità di Cipro”. Il presidente eletto si è detto “determinato a lavorare con i nostri partner europei e allo stesso tempo prendere nel modo migliore possibile le nostre responsabilità. Mi impegno a prendere tutte le misure necessarie per fare uscire il paese dalla crisi economica”.
I festeggiamenti
I festeggiamenti per la vittoria del leader del Disy sono cominciati subito dopo che gli exit poll, annunciati dalle tv private e statali dopo la chiusura dei seggi, lo avevano dato per vincente. Così migliaia di greco-ciprioti a bordo delle loro auto in un concerto di clacson hanno cominciato a dirigersi verso il centro della capitale, Nicosia, per festeggiare la vittoria. Altre centinaia di persone, per lo più giovani e adolescenti, hanno invaso le strade inneggiando ad Anastasiades e sventolando enormi bandiere bianco-celesti della Grecia, Paese che i greco-ciprioti considerano con orgoglio la loro madrepatria. Intanto centinaia di automobili erano in fila per chilometri sull’autostrada che collega Limassol (città natale del neo-presidente) alla capitale, dirette a Nicosia per prendere parte alla festa di popolo.
I problemi finanziari
I guai finanziari di quest’isola mediterranea sono legati a filo doppio a quelli di Atene. L’esposizione cipriota verso la Grecia fra titoli di debito pubblico e prestiti alle imprese elleniche ammontava nel 2011 a 29 miliardi, il 160% del Pil. Ma, con la ristrutturazione del debito ellenico, le banche cipriote hanno perso quattro miliardi. Lo scorso novembre, poi, Fitch ha declassato il loro rating a “spazzatura” e da un anno il governo cipriota non ha accesso al mercato del debito.
La parola dei mercati
I mercati finanziari internazionali, ma soprattutto quelli europei, puntavano molto sulla vittoria di Anastasiades che viene visto come un leader pragmatico che manterrà le promesse fatte in campagna elettorale, ovvero serie riforme nell’amministrazione del governo e nel regime fiscale, oltre alla lotta all’evasione fiscale. Tutte misure necessarie a riportare il Paese sui binari di una sana economia nel momento in cui ha toccato il suo minimo storico a livello economico e la disoccupazione ha raggiunto il record mai visto del 15%.
Il rapporto con Merkel
Secondo vari osservatori, il neo-presidente – il quale non ha mai fatto mistero degli ottimi rapporti che intrattiene con la cancelliere tedesca Angela Merkel e che giovedì aveva persino ricevuto l’ “endorsement” dell’influente capo della Chiesa greco-ortodossa locale, l’arcivescovo Chrysostomos – è l’uomo giusto per condurre una trattativa con i partner internazionali perché, oltre ad essere dotato di un forte carisma, sarebbe meno sensibile alle proteste sociali che senza dubbio scoppieranno dopo che sarà annunciato il programma di “lacrime e sangue” elaborato dagli esperti della troika.