Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo l’articolo di Goffredo Pistelli apparso sul numero odierno del quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi.
Se Bobo Maroni, segretario leghista candidato del centrodestra al Pirellone, vellica la pancia dei ciellini, Umberto Beto Ambrosoli, portabandiera civico del centrosinistra, si appella al loro cervello, in ciò essendo più giussaniano dell’altro, se si considera l’insistenza del fondatore del movimento, don Giussani appunto, sull’uso della ragione da parte dei cristiani.
Ieri infatti Ambrosoli, forse spinto anche dai sondaggi che lo vedono diviso di un’inezia di voti dal leghista, a volte sopra talvolta sotto, ha preso carta e penna per scrivere al Sussidiario.net, quotidiano online fatto da ciellini e dai ciellini (ma non solo) seguitissimo per le sue analisi politiche ed economiche e le sue firme autorevoli: “Costruiamo insieme un welfare partecipato e pluralista”, ha scritto Ambrosoli.
Scelta non casuale. Comprendendo la dialettica interna al movimento, Ambrosoli sa che Sussidiario.net è espressione di quei ciellini che guardano da tempo a Mario Monti. È il caso del dirigente di Cl che lo ha messo in piedi, anni addietro, tramite la sua Fondazione per la Sussidiarietà e cioè il professor Giorgio Vittadini, statistico dell’Università Bicocca di Milano e studioso apprezzato di capitale umano e di welfare.
Vittadini, che in Cl è una voce tra le più autorevoli essendo ai vertici dei Memores Domini, i laici consacrati, e avendo fondato nel 1986 la Compagnia delle Opere, associazione di imprenditori ciellini e no, Vittadini, dicevamo, aveva espresso la sua simpatia per un Monti bis già nell’ultimo Meeting di Rimini, irritando alcuni esponenti politici del movimento come Maurizio Lupi e Gabriele Toccafondi, parlamentari pidiellini doc.
Logico quindi che sui montiani di Cl punti Ambrosoli per instaurare un dialogo con questa forza sociale che in Lombardia è nata, ormai 60 anni fa, e di cui è nota la capacità aggregatrice anche sul versante politico. E a Vittadini, che la lettera aperta è indirizzata e non solo perché il professore era intervenuto precedentemente sul tema.
Giusto farlo ora, potrebbe aver pensato l’avvocato, non solo perché Roberto Formigoni e i suoi, dopo aver accarezzato il sogno civico di Gabriele Albertini, l’hanno abbandonato, andando a Canossa da Silvio Berlusconi alleatosi con la Lega, ma perché proprio l’ex-sindaco di Milano parrebbe, in queste ultimi giorni, perdere anche quel consenso di bandiera che era stato il suo zoccolo duro. Ha destato infatti un certo clamore la scelta di Ilaria Borletti, capolista alla Camera della Scelta civica di Monti, il rassemblement cui, Albertini è candidato alle politiche, abbia pubblicamente detto che voterà per Ambrosoli. Di fronte a un possibile “abbondanare la nave” del generoso Albertini, il candidato di centrosinistra s’è sentito di lanciare un salvagente ai molti ciellini che ancora vi stanno sopra, indifferenti alla ricomposizione intorno a Maroni patrocinata da quasi tutta l’ala politica ma anche dal settimale Tempi, che ha sponsorizzato, promuovendo incontri in Brianza e nel Varesino.
La lettera a Sussidario.net è un invito al confronto e alla collaborazione, “anche dopo la scadenza elettorale” in cui Ambrosoli rivendica il carattere civico del suo tentativo e l’indipendenza della sua impostazione. Una notazione con la quale l’avvocato prende idealmente le distanze da certi eccessi dialettici di alcuni nella sua coalizione che, per colpire appunto il governatore uscente, hanno fatto di tutta un’erba un fascio, spesso sparando alzo zero sulle realtà sociali vicine a Cl.
Gli stessi che, durante le primarie, gli avevano rimproverato certe prese di posizione poco stataliste sul buono scuola, voluto da Formigoni, e caro ai molti ciellini che mandano i figli nelle scuole paritarie lombarde, spesso gestite da cooperative di genitori ciellini anch’essi.
L’intervento di Ambrosoli, intanto, è molto piaciuto a quanti nel movimento cattolico guardano al Pd, prendendo in parola le prese di posizioni ufficiali di Cl, “l’unità fra noi viene prima della politica”, aveva scritto a Tempi un dirigente nazionale del movimento.
Ieri infatti il bersaniano Graziano Debellini, imprenditore e tra i fondatori della comunità di Padova, ha rilanciato di buon mattino, via Twitter, l’intervento di Ambrosoli.
In un certo senso raccomandando ai confratelli lombardi l’avvocato milanese.