Il private equity Silver Lake Partners e il colosso informatico Microsoft tornano a fare coppia in un’operazione pensata per rilevare il sofferente produttore di computer Dell e farne il delisting dal Nasdaq. Microsoft ha infatti deciso di acquistare una quota di Dell, dopo settimane di indiscrezioni sul suo futuro
Le cifre in ballo
Dell verrà rilevata dal suo fondatore, nonché presidente e amministratore delegato, Micheal Dell in partnership con il fondo Silver Lake. Gli azionisti del gruppo riceveranno 13,65 dollari in contanti per ogni azione ordinaria in loro possesso in un’operazione da circa 24,4 miliardi di dollari destinata al delisting del gruppo quotato al Nasdaq. Il prezzo rappresenta un premio del 25% rispetto al prezzo di chiusura del titolo (10,88 dollari) dello scorso 11 gennaio, il giorno precedente all’inizio delle voci riguardanti il destino del gruppo. Ieri il titolo aveva chiuso la seduta a 13,27 dollari per azione.
La strategia del gruppo di Redmond
L’investimento in Dell è la conferma della strategia del gruppo fondato da Bill Gates, ossia puntare in società tecnologiche che in qualche modo sono promettenti per il business stesso di Microsoft. Il gruppo intendere infatti piazzare il suo software nei dispositivi prodotti da altre aziende. Ne sono un esempio gli accordi siglati con Barnes & Noble per il suo e-reader Nook così come quello nel produttore di telefonini Nokia. Secondo il Wall Street Journal, l’investimento in Dell è il più grande fatto in quest’ottica.
I rischi legati alla concorrenza
Ma il fatto che Microsoft, socio di Dell da molto tempo, abbia influenza sul colosso dell’informatica continua a suscitare perplessità. La vicinanza al fornitore, spiega Dell, può naturalmente causare problemi in merito alla regole sulla concorrenza. Ma, d’altra parte, Microsoft sembra aver perso la sua influenza sui suoi partner tradizionali.
La crisi del settore dei pc
I numeri sono pesanti e dicono tutto: il mercato Pc ha chiuso l’ultimo trimestre dell’anno totalizzando 90,3 milioni di unità in tutto il mondo, in flessione del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In una situazione simile, probabilmente nessun Oem (Original Equipment Manufacturer: le società che hanno originalmente prodotto un componente, un prodotto finito, un sistema) metabolizzerà bene la decisione di Microsoft di salire sul treno di Dell.
E’ recente la svolta di Hp, che ha lanciato il suo primo Chromebook, un portatile che usa come software Google Chrome e non Windows. Resta da vedere se quella di Hp sia una vendetta per i contatti tra Dell e Windows o se sia solo una strategia di diversificazione del rischio.
Da parte sua, Dell, il terzo produttore di pc al mondo, offre Project Sputnik, un pc dotato di Ubuntu Linux, ma tutti i suoi pc in vendita avrebbero caricato Windows. Secondo il Journal infatti il ruolo di Microsoft in una nuova Della sarebbe stato il motivo del contendere nelle trattative. E’ ovvio che Microsoft voglia avere il controllo su quale software sia in uso sui dispositivi Dell.
La convenienza dell’operazione per Microsoft
L’analista di Sanford Bernstein Toni Sacconaghi ha spiegato che il deal ha senso considerando che Dell non è estremamente costosa e che le società di private equity hanno soldi a volontà da spendere e che Michael Dell è un partner impegnato con incentivi e una quota che lo allinea fortemente agli interessi degli acquirenti.