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Da Professore a Cavaliere

La campagna elettorale può fare strani effetti. Anche quello di trasformare i personaggi in campo. Uno in particolare. In attesa che Berlusconi torni montiano, come prevede qualcuno più o meno vicino al Cav, il premier diventa berlusconiano. Dall’Imu ai comunisti passando per l’Irpef, SuperMario sembra usare gli stessi cavalli di battaglia di Silvio che senza mezzi termini ha detto chiaramente: “Con Monti capire cosa fa è facile: noi diciamo una cosa e subito dopo lui la ripete”. E un po’ di verità c’è.

Monti, benché non sia il padre dell’Imu, l’ha sicuramente applicata sulla prima casa perché necessaria per il risanamento dei conti pubblici e ora, nel tour elettorale, ha assicurato che la toglierà perché sa dove poter recuperare quel gettito. Altro argomento caro a Berlusconi l’Irpef e le due aliquote. Anche il prof bocconiano promette due importi: 23% e 33%. Infine c’è un argomento contro cui il Cavaliere di Arcore ha fatto le crociate: i comunisti. Anche Monti ieri ha dato ai democratici dei comunisti dicendo che “il Pd è vecchio essendo nato nel 1921”. Dimenticando la “gloriosa storia comunista” con cui aveva esaltato Bersani, un possibile alleato, un compagno, di avventura politica, prima però dello scandalo Monte dei Paschi… Alla sinistrala battuta sulla “vecchiaia del partito di Bersani” non è piaciuta affatto tanto da definire le uscite di Monti “una deriva simil berlusconiana”. Più prosaicamente Berlusconi dice che Monti lo copia… Sarà lo strano scherzo di questa lunga campagna elettorale: trasformare il Professore in Cavaliere.

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