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La rinunzia di Benedetto XVI e il futuro del diritto

Lo status futuro di Benedetto XVI appassiona anche le gazzette quotidiane, che si interrogano ed interrogano esperti (o sedicenti tali) su titoli e dignità. Testo e contesto, quasi sempre, tradiscono la potenza del tema. Pare dimenticarsi che le origini della tradizione giuridica occidentale sono state fatte risalire alla rivoluzione pontificia di Gregorio VII. Insuperato è lo studio “Diritto e rivoluzione” di Harold J. Bermann. Nel 1075, Gregorio VII dichiarò la supremazia politica e giuridica del papato sulla chiesa intera e l’indipendenza del clero dall’autorità secolare. Fu dichiarata anche la supremazia del papa nelle questioni temporali, con il potere di deporre imperatori e re. L’imperatore Enrico IV di Sassonia reagì con la guerra; la conciliazione fu sancita con il concordato di Worms. Cito: “la Rivoluzione pontificia generò lo Stato moderno occidentale, di cui la Chiesa stessa fu, paradossalmente, il primo esempio”. “A seguito della Rivoluzione pontificia emerse un nuovo sistema di diritto canonico e nuovi sistemi giuridici secolari insieme ad una classe di avvocati e giudici di professione, alla gerarchia delle corti, alle facoltà giuridiche, ai trattati giuridici e a un concetto del diritto come corpo di principi e procedure autonomo, completo e in via di sviluppo”.


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