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Ferrara inizia ad annientare Berlusconi?

Strategie di annientamento. Quelle che il nuovo probabile esecutivo di centro-sinistra metterà in campo per procedere al “berlusconicidio”, come descritto dal Foglio in una serie da questo titolo che inizia oggi. Secondo il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara, il Pd avrebbe già nel cassetto una legge sul conflitto d’interessi e una riforma dei partiti, pronti a essere varati non appena insediato il governo e mirati esplicitamente a fare fuori Berlusconi e il suo partito.

In realtà, a proposito di annientamento, anche Ferrara sembra andare ora in questa direzione. Dopo tante battaglie a fianco dell’amato Cav, dopo i consigli, non seguiti, per un’uscita di scena nobile e necessaria per il bene suo e del centro-destra, l’Elefantino sembra essersi stancato, almeno se si legge il quotidiano da lui fondato e diretto (una diversa impressione si ha quando compaiono sul Giornale i suoi commenti domenicali, nota qualche osservatore malizioso).

A testimoniarlo sono tante piccole prove. Innanzitutto il suo giornale, a differenza delle altre testate di centro-destra, Libero e il Giornale, in questa campagna elettorale non si è dedicata alla demolizione degli avversari, da Mario Monti a Pierluigi Bersani a Oscar Giannino, e alla glorificazione del leader Pdl e delle sue proposte. Piuttosto sul Foglio hanno trovato spazio in questo periodo dotte e raffinate analisi sull’operato del governo tecnico e sulla natura tecnocratica ed elitaria della salita in politica del presidente del Consiglio. E la serie inaugurata oggi è un po’ come dire che il risultato è già scritto: vincerà il Pd e opererà il berlusconicidio tanto atteso.

Oltre alle parole scritte, contano quelle dette. E Ferrara ieri, ospite alla Zanzara a Radio 24, ne ha pronunciate di chiare e inequivocabili: “Se Berlusconi si azzarda a restituirmi l’Imu gliela rimando indietro infiocchettata. Gli esperti hanno fatto i calcoli ed è una balla, una bugia orrenda quella che dice. La lettera agli italiani è propaganda geniale ma al limite, tipo ‘Totò truffa’”. Insomma la proposta clou della campagna elettorale del Cavaliere, tanto osannata altrove, non convince per niente il direttore che tuttavia “per amicizia”, dice, darà il suo voto “non razionale e da matto” a lui.

Non è così sicuro di questa preferenza uno dei giornalisti più apprezzati dall’Elefantino, il conduttore della Zanzara, Giuseppe Cruciani, che invece dichiara di votare Beppe Grillo alle nazionali e Roberto Maroni in Lombardia. Intervistato dal Fatto Quotidiano, rivela: “Ferrara dice di votare Berlusconi, ma poi in camera caritatis vota Monti”. Dopo Mario Sechi, ex direttore del Tempo, trasformatosi da giornalista considerato vicino al centro-destra a candidato montiano al Senato, c’è da attendersi un nuovo direttore tra i fan del Professore? È in arrivo un Elefantino con il loden? Il Cav. non potrebbe sopportarlo.



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