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Fondazione Carige, differenze e analogie con Siena

carlottascozzari.wordpress.com / @scarlots *

La Fondazione Monte dei Paschi di Siena, che blinda l’omonima banca con una quota superiore al 30%, è in ottima compagnia. Sono, infatti, numerosi, nel panorama finanziario italiano, i casi in cui le Fondazioni, i cui vertici il più delle volte sono espressioni degli enti locali, hanno ancora la facoltà di fare il bello e il cattivo tempo negli istituti di credito. Il caso più eclatante, naturalmente dopo Siena, è quello di Banca Carige, quotata in Borsa, il cui 47,16% del capitale ordinario è in mano alla Fondazione Cassa di risparmio di Genova e Imperia. A differenza però di quanto accadeva nella città del Palio, dove i vertici dell’ente primo socio di Mps tendevano a essere per lo più espressione delle forze locali del centro-sinistra, per la Fondazione ligure il discorso è molto più complesso. “La matrice politica della Fondazione Carige – spiega una fonte che ha lavorato per anni all’ente ligure – è composita e piuttosto equilibrata tra le forze di centro-destra e centro-sinistra, anche se si riscontra una certa prevalenza dell’ala del Pdl imperiese”.
In altri termini, dell’ala riconducibile all’ex ministro per lo Sviluppo economico del Governo Berlusconi, Claudio Scajola, il cui fratello Alessandro, non a caso, è vicepresidente di Carige. Non solo: nel 2006, l’onorevole Scajola in persona propose la candidatura dell’attuale presidente di Banca Carige, Giovanni Berneschi, come sindaco della città della Lanterna, ma il banchiere settantacinquenne declinò. Va rilevato che chi respinge l’ipotesi di ingerenze politiche nella Fondazione (lo ha fatto il presidente Flavio Repetto in una recente intervista al Secolo XIX) fa notare che l’ente esprime la metà meno uno dei componenti del consiglio di amministrazione dell’istituto di credito di Genova e quindi, in linea di principio, potrebbe essere messo in minoranza.
Andando a scandagliare lo statuto della Fondazione presieduta da Repetto, emerge che l’ente che nomina più componenti tra i 28 totali del consiglio di indirizzo è il Comune di Genova, che esprime cinque membri e che ora è guidato dal sindaco di Sinistra ecologia e libertà, Marco Doria. La Provincia di Genova e quella di Imperia nominano invece tre consiglieri a testa, mentre due sono prerogativa del solo Comune di Imperia, ora commissariato (proprio come quello di Siena) ma dove solo fino allo scorso maggio le redini erano in mano al sindaco del Pdl, Paolo Strescino.


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