Consapevole di aver riacceso la ‘querelle gramsciana’, con i due libri di Franco Lo Piparo, ‘I due carceri di Gramsci. La prigione fascista e il labirinto comunista e ‘L’Enigma del quaderno. La caccia ai manoscritti di Gramsci’ – oggi al centro dell’offensiva di storici (Giuseppe Vacca), intellettuali (Bruno Gravagnuolo) e politici ‘comunisti’ di vecchio corso – Carmine Donzelli, autore de ‘Il Moderno Principe. Il partito e la lotta per l’egemonia’, ribatte colpo su colpo. “Bisogna avere il coraggio di prendere atto che il comunsimo e’ morto e con esso l’egemonia culturale”, scandisce lentamente davanti al numeroso pubblico che ha preso d’assalto la centrale libreria Arion di via Nazionale a Roma, dove si e’ svolto l’incontro, promosso dall’Associazione ‘Amore&Psiche’, Gruppo Storia (vedi https://www.youtube.com/watch?v=OuTQUk2LOt8)..”E che pubblico! Paziente, attento, preparato, curioso ed appassionato”, osserva soddisfatto al termine delle due intense ore di confronto. “Quello di Palmiro Togliatti e’ stato un grande capolavoro, di trasmissione e conoscenza delle opere di Gramsci, ma anche i capolavori possono rivelarsi falsi: e quello di Togliatti e’ stato un capolavoro falso, perche’ ha utilizzato Gramsci ‘a modo suo’, nella direzione che piu’ gli serviva e gli conveniva, facendolo l’antesignano della svolta democratico-parlamentare del Pci, all’indomani della Liberazione, rispetto alla ‘via rivoluzionaria’ per la conquista del potere”. Di li’ prese il via la linea della ‘continuità nella diversità”, da Gramsci a Togliatti, su cui si sono formate intere generazioni di militanti. Poi negli anni ’60, dopo la sanguinosa invasione dell’Ungheria da parte dei tank sovietici, avviene “il lento rilascio” delle carte-Gramsci, precisa, raccontando la sua storia di studioso gramsciano e riannodando i fili di una matassa complessa per arrivare all’edizione critica dei ‘Quaderni del carcere’ di Valentino Gerratana del 1975. “Gramsci e’ un intellettuale onesto e coerente fino alla fine con il leninismo. Non sono d’accordo con Lo Piparo quando lo definisce un comunista liberale”. Entrambi pero’ sono d’accordo con il Gramsci laico. “Quando ho avuto tra le mani L’Enigma del quaderno, non ci pensato due volte a pubblicarlo! Cosi’ come con ‘I due carceri di Gramsci’, per il quale mi sono battuto per il Premio di Viareggio 2012”. Anzi, chiarisce, “dopo aver letto, ‘I due carceri di Gramsci’, ho ripreso in mano il Moderno Principe del 1981 e l’ho ripubblicato ma con una nuova introduzione: ora mi sento davvero a posto con la mia coscienza”. Perche’ susciti tanto rumore la questione, lo si puo’ ben comprendere dalle tesi di Lo Piparo: Gramsci ‘comunista liberale e laico’, che non approva lo stalinismo, che parla di ‘divisione dei poteri’, di ‘Stato di diritto’, che tiene distinti lo Stato dalla Chiesa. “E se queste riflessioni eretiche fossero nel quaderno mancante, quello che Tania porta a casa di Sraffa e Sraffa non restituisce […] il XXXII di 26 pagine, non presente negli archivi della Fondazione Istituto Gramsci”, come riporta Lo Piparo nel suo libro? “A questo risultato del quaderno mancante sono giunto dopo un lunghissimo lavoro tecnico e filologico: l’esame, per la prima volta, delle etichette e dei vari spostamenti dei quaderni che non sono avvenuti tutti insieme! Sembrano dettagli, ma non lo sono: e’ attraverso di essi che sono arrivato a ricostruire, anche se non credo in maniera definitiva, la vicenda umana e politica di Gramsci. Del resto i ‘Quaderni del carcere’ sono come un diario di bordo e Gramsci è alla ricerca di una rotta avendo gia’ abbandonato l’ortodossia comunista e staliniana: e in questa ricerca, dove si taglia a fette tutto il suo travaglio e la sua sofferenza per ‘il tradimento’ dei suoi stessi compagni di ventura, si avverte il retroterra culturale convergente con il liberalismo di Gobetti e dei fratelli Rosselli”, sottolinea Lo Piparo. Ecco, “questo lavoro cosi’ minuzioso di Lo Piparo suffragato da fotografie nella numerazione dei Quaderni mi ha dato la spinta a pubblicare il libro ‘L’Enigma del quaderno’ che difendo al pari dell’altro”. Il prossimo appuntamento ‘gramsciano’ ufficiale? A Parigi per la ‘Gramsci Renaissance’ alla Université Sorbonne, il 22 e il 23 marzo prossimo organizzato da: Fondazione Istituto Gramsci, Fondation ‘Gabriel Péri’ e Centre d’Histoire des Systèmes de Pensée Moderne.
Gramsci: Donzelli, Il capolavoro di Togliatti ma..falso
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