Da tempo è noto che gli italiani non ne possono più della vecchia politica, e l’acuto di Grillo alle elezioni è giustamente preso ad esempio dello scontento diffuso nel Paese. C’è dell’altro: preso dalla frenesia del toto-parlamento e del toto-governo, il vertice del Pd si è precipitato a esplorare possibili intese con Grillo. Niente di male, se non fosse che il rischio, ancora una volta, è di incappare in equazioni un po’ troppo semplicistiche: il M5S non incanala, da solo, l’enorme numero di indignados di ogni ceto, sesso o età che ha fatto capolino alle ultime elezioni.
Dati del Viminale alla mano, infatti, si vede che il fronte degli scontenti “cuba” qualcosa tra il 45% e il 46% degli elettori complessivi (il dato è meno marcato al Senato dove l’elettorato ha le tempie più incanutite per via dei differenti requisiti di età). Questo significa che Grillo parla per meno della metà degli “indignados” d’Italia. Se le cose stanno così, anche ammesso che sia possibile un sodalizio tra il Pd e Grillo – questo blog ne dubita, il M5S al momento ha forse maggiore convenienza a fare il movimento “di lotta” anziché il partito “di governo” – una enorme fetta di indignados rimarrebbe fuori dall’intesa. In altre parole: i vecchi partiti non risolveranno i propri problemi facendo un’asta al rialzo per ingolosire il M5S.
CAMERA DEI DEPUTATI
Numero elettori 46.906.341
Votanti 35.271.541 75%
NON VOTANTI 11.634.800 25%
Bianche nulle e contestate 1.269.018 3%
Indignati non votanti e schede nulle 12.903.818 28%
Votanti per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo 8.689.168 19%
INDIGNATI 21.592.986 46,03%
SENATO
Numero elettori 42.271.967
Votanti 31.751.350 75%
NON VOTANTI 10.520.617 25%
Bianche nulle e contestate 1.133.805 3%
Indignati non votanti e schede nulle 11.654.422 28%
Votanti per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo 7.285.850 17%
INDIGNATI 18.940.272 44,81%
