Un elettorato in uscita dalla destra e i disoccupati frutto della crisi stanno facendo lievitare il movimento grillino verso vette inattese, come si è potuto anche constatare dalla partecipazione di ieri alla manifestazione romana. E’ una delle conclusioni di un saggio edito dal Mulino scritto da Piergiorgio Corbetta (professore ordinario di Metodologia della ricerca sociale nell’Università di Bologna) e da Elisabetta Gualmini (professore ordinario di Scienza politica nell’Università di Bologna e presidente dell’Istituto Cattaneo).
Gli autori partono dal successo elettorale del 2012, alle amministrative, che ha innescato due processi.
Il primo è quello che gli analisti definiscono di “normalizzazione” dell’elettorato, in termini sociali e politici. In altri termini il Movimento grillino “si è rafforzato nei segmenti sociali dove era debole ed è cresciuto meno in quelli dove era più forte”. Inoltre i suoi elettori “si sono spostati mediamente verso destra, attenuando così lo squilibrio a sinistra dei primi tempi”. Si tratta, secondo gli autori del saggio del Mulino, di un fenomeno comprensibile visto che il partito si sta trasformando da partito di nicchia a partito di massa.
Il secondo processo analizzato da Corbetta e Gualmini riguarda una più marcata attenzione nei confronti del Movimento5s da parte di disoccupati, precari e giovanissimi: “I gruppi sociali più toccati dalla crisi economica”.
Due processi, comunque, che possono aprirgli “la via di un successo elettorale dalle proporzioni fino a pochi mesi fa impensabili”, si legge nel saggio del Mulino.