Ho letto, colpevolmente, in ritardo l’articolo di Carlo Pelanda “Perché il calo degli iscritti alle università significa meno capitalismo per tutti” (Il Foglio martedì 5).
Incipit: “La rubrica è molto preoccupata dal calo di persone che accedono agli studi universitari. Più la competenza si diffonde nel sistema economico e più aumenta la produttività, quindi lo spazio per un crescita senza inflazione, mentre più ignoranza equivale a stagflazione o peggio. In sintesi, più conoscenza combinata con una forma di mercato che la valorizza, per tale motivo necessariamente libero, è la formula per realizzare il capitalismo di massa”.
Sinistramente (ancor più in tempo di crisi), conclude Pelanda: “Cogito ergo habeo ergo sum”.
Ho messo da parte l’articolo. Non praevalebunt.