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Hacker cinesi con le stellette

Le forze armate cinesi sono dietro uno dei più prolifici e attivi gruppi di pirati informatici al mondo. L’ipotesi su un coinvolgimento governativo in forme di spionaggio informatico circola da tempo. L’ultimo rapporto della società di sicurezza Mandiant sembra però inchiodare i militari al loro ipotetico coinvolgimento Le analisi della società conduco a un palazzo di 12 piani nel distretto del Pudong a Shanghai. L’edificio è zona militare. Lì opererebbe l’Unità 61398, formata da esperti in informatica abili con l’inglese, le cui attività sono tuttavia coperte dal segreto di Stato.

Mandiant non riesce a collocare gli attacchi esattamente dentro il quartier generale dell’Unità. Le ricerche si fermano sulla soglia. Circostanza che comunque, secondo gli analisti, lascia poche ipotesi. La prima è il ruolo cinese nelle campagne del gruppo APT1, uno dei più attivi seguiti dalla società statunitense, coinvolto negli ultimi sette anni attacchi contro almeno 141 aziende statunitensi e di altri 15 Paesi con il furto di terabyte di. L’altra ipotesi, su cui maggiori sono i dubbi, è che subito fuori da un palazzo delle Forze armate cinesi agisca un gruppo di esperti informatici segreto, ben finanziato e con un accesso diretto alla rete infrastrutturale di Shanghai.

“Occorre riconoscere che la minaccia arriva dalla Cina – scrive Mandiant nel comunicato pubblicato sul proprio blog – abbiamo voluto fare la nostra parte per preparare professionisti capaci di affrontare la minaccia”. Già nelle scorse settimane il collegamento tra Cina e hacker era salito alle cronache con la denuncia in prima pagina del New York Times di ripetute intrusioni ai sistemi del quotidiano, cui era seguito una denuncia simile questa volta dal Wall Street Journal.

Accuse respinte dal governo cinese allora come oggi. “Gli attacchi informatici sono anonimi e transnazionali – ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hong Lei – determinarne l’origine è difficile. Non capiamo come simili accuse possano essere difese, le critiche arbitrarie basate su dati rudimentali sono irresponsabili, poco professionali e non aiutano a risolvere i problemi”.

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