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I sì e i no della Corte ai condoni di Berlusconi e Carfagna

Condono fiscale promosso, bocciato quello edilizio. Il giudizio arriva dal procuratore generale della Corte dei Conti, Salvatore Nottola, secondo cui la normativa sul condono fiscale “ha le sue ragioni”, con motivazioni che sono “intuitive e fondate” e sono “la deflazione del contenzioso” e la possibilità “di realizzare in tempi rapidi introiti che difficilmente possono essere realizzati”. Ma nella normativa sui condoni ci sono anche effetti “patologici”. Secondo Nottola, invece, “il condono edilizio è un altro discorso e sarebbe proprio da evitare”. Il condono edilizio, come rimarcato da Formiche.net, è stato evocato alcuni giorni fa dall’ex ministro Pdl, Mara Carfagna, in Campania.

Il procuratore generale non ha quindi espresso la sua opinione sulla nuova proposta di condono tombale fatta dal leader del Pdl Silvio Berlusconi in vista delle prossime elezioni. “Non posso rispondere – ha detto Nottola – perché dire cosa penso di condono tombale, vuol dire cosa penso sulla politica e il governo e io su questo non posso assolutamente intervenire. Io come magistrato mi occupo di far applicare le leggi”.

A chi gli chiedeva un’opinione sui passati condoni che non hanno garantito il gettito previsto, il procuratore generale ha detto: “E’ una notizia data da enti, organi competenti in base alla quale il gettito dei condoni non è stato interamente effettuato. In quel caso il condono si risolve in una sanatoria generalizzata del mancato versamento delle imposte, per cui alla fine l’evasione invece di essere perseguita viene tollerata. E’ questo – secondo il procuratore generale – un effetto patologico di una normativa che ha le sue ragioni: deflazionare il contenzioso e realizzare introiti che difficilmente possono essere realizzati. Le motivazioni sono intuitive e fondate”.



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