E’ comune defetto degli uomini, non fare conto, nella bonaccia, della tempesta.
Cit. Niccolò Machiavelli (Firenze,3 maggio 1469 – Firenze,21 giugno 1527) è stato uno storico, scrittore, drammaturgo, politico e filosofo italiano.
La giornata di ieri ci ha segnato nel profondo, il paese ha reagito, consegnandosi in pieno alla demagogia e al qualunquismo, ha scelto la strada più breve, quella che ti accontenta all’attimo, quella che ti riempie la bocca ma non lo stomaco.
Gli elettori hanno scelto le novellate, che non fanno altro che ammalare ancora di più questo paese, il quale aveva solo bisogno di coraggio e di un senso di bene comune.
Il day after è arrivato, lo spread e subito schizzato verso l’alto, lui non si è fidato dello yuppismo dei grillini, audaci e brillanti, ispirati a sinistra, ma con una visione di governo ideologicamente spinti a destra, restando però inflessibili alle sirene delle alleanze, pronti a quello Tsunami che oltre a spazzare via la vecchia politica, speriamo non spazzi via anche noi.
Non si e fidato nemmeno della ribalta del Pdl che con un Berlusconi sprizzante, il quale ha dato il meglio di se in radio e TV e girando a mo’ di “Madonna Pellegrina”, ci ha fatto sognare, con rimborsi economici e tanti posti di lavoro, lui le promesse le sa fare bene, ma trova qualche difficoltà nel mantenerle (non può mica fare tutto lui eh! ) .
Non si fida nemmeno di Bersani che legato alla sinistra di Vendola e alla mini maggioranza emersa alla camera e all’ingovernabilità al senato, no ha altro che sperare in un Monti, che gli tenda la mano, cosa non impossibile, ma è un altra storia.
Il Card. Bagnasco oggi dichiara che ciò, che è uscito ieri dalle urne, è un messaggio alla politica “su cui bisognerà che i responsabili, quindi gli interessati più diretti, riflettano seriamente” , non possiamo, che dargli ragione, se avanzano determinate ideologie, la responsabilità, non e solo di chi dice, “il male c’è” e si aggrappa al primo medico che gli offre la più bella guarigione, ma soprattutto, di chi ha creato il male e il malcontento.
Preminente oggi guardare al domani, aspettarsi che chiunque si sia fatto spazio in questo palcoscenico, balli, reciti, e prenda applausi, visto e considerato che la locandina che abbiamo presentato al momento è già partita con una serie di fischi e qualche critica dagli addetti ai lavori.
Altre tournée non ne possiamo fare, se questo fa flop, meschine figure non ci sono permesse, la storia dovrebbe insegnarci qualcosa, ma visto i risultati abbiamo sempre la memoria corta.
La mia personale impressione e che ritorneremo a novembre 2011 dove chiameremo (questo giro non so chi) un tecnico che commissari il paese e lo trascini ad elezioni.
Ci ritroveremo ancora un Pd raggiante che riscatterà quella maggioranza per poter governare?. Un Pdl rinvigorito, pronto a cavalcare di nuovo, promesse e paese?. Un M5S pronto allo scatto finale, per governare, ormai istituzionalizzato e ancora più incazzato?. Oppure il paese rimuginerà sulla mancata chance che gli si è presentata, sotto forma di proposta alternativa a tutto questo, facendo una “scelta civica” seria e costruttiva, ben vista in Europa e da tutti quelle istituzioni che poi fanno la differenza?. Altro elemento e il Presidente della Repubblica, chi sarà?, sarà capace di dare continuità a Napolitano?, sarà capace di esser garante della costituzione, di tutti gli organi istituzionali e della funzione parlamentare? staremo a vedere, ora non ci tocca che fare da spettatore pagante e il biglietto aumenta ad ogni nota stonata.