Fare per fermare il declino, il movimento politico guidato da Oscar Giannino sta per sbarcare in Sicilia. Due giorni, quattro tappe come indicato dalla locandina. Ora, la Sicilia non è certo la regione in cui il movimento di Giannino può cercare il ticket per superare lo sbarramento. Tuttavia la Sicilia si offre come un teatro di strada a tutti i Mangiafuoco. E quindi anche a Giannino. Il quale, vuoi per contenere il budget della campagna elettorale, vuoi per una svista nel controllare l’operato dell’agenzia di comunicazione che ha fabbricato la locandina che vedete qui sopra, è caduto nel riflesso condizionato. Quello del luogo comune più becero. Manca solo il carattere delle locandine di Mario Puzo con i caratteri, appunto, tirati su come marionette.
La Sicilia di Fare per Fermare il Declino è bucherellata, le tappe del tour di Oscar sono contrassegnate dai fori che evocano quelli prodotti da proiettili di qualche lupara.
E lui, Oscar, se ne sta alla finestra con la coppola giustapposta alla fotografia che utilizza nei suoi account ufficiali. Già, perché in Sicilia nulla può essere normale, meno che mai la comunicazione. E per parlare la lingua dei Siciliani bisogna affidarsi al loro codice quello della coppola e dei colpi di lupara. Mi viene alla mente il reportage di Salvatore Merlo al seguito di Grillo in Sicilia a Ottobre prima delle Regionali. Il giornalista del Foglio descrive l’umanità ai comizi del comico genovese come un’umanità surreale. I tanti, giovani e vecchi, che gli corrono dietro per una foto, una parola. Mentre l’unico vero iscritto all’albo dei comici della politica italiana gli rovescia in faccia : “Siete un popolo senza identità. Siete una regione autonoma, ma senza autonomia. Siete una regione, ma siete una nazione. Siete ricchi, ma siete poveri. Chi cazzo siete?”.
Chissà le risate di Grillo alla sera dopo cena sul suo camper. Chissà quante prese per il culo per tutte quelle facce. Le stesse risate, le stesse prese per il culo che dentro al suo furgone si faceva Joe Morelli, il protagonista de “L’Uomo delle Stelle” di Giuseppe Tornatore. Uno dei tanti venditori di fumo venuti a cercare fortuna in Sicilia.
E’ un vero peccato che Oscar Giannino che non è, o non dovrebbe essere un Mangiafuoco qualunque, sia caduto nel riflesso condizionato. Nella superficialità. Anche la Sicilia ha delle eccellenze in campo economico e produttivo. Malgrado la Sicilia e la sicilitudine. Eccellenze che avrebbero potuto incontrarsi con le traiettorie libertarie del movimento di Fare per Fermare il Declino. Il quale a quanto pare va in Sicilia solo per una mangiata di pesce, facendosi spiegare qualche proverbio, imparare a pronunciare qualche parola in siciliano. Il turista mordi e fuggi.
Il riflesso condizionato di Oscar
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