Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Il terzo test nucleare di Pyongyang è una sfida agli Usa

Il terzo test nucleare nordcoreano è stato effettuato come annunciato e minacciato da Pyongyang. L’espertimento ha avuto luogo nella provincia nordorientale di di Hamyong e l’effetto è stato un terremoto artificiale di magnitudo 5.1 rilevato dallo Us. Geological Survey. La bomba utilizzata, ha specificato la nota dell’agenzia di Stato Knca, è un ordigno miniaturizzato. “Questo test nucleare ad alto livello, a differenza dei precedenti, ha sprigionato maggiore potenza esplosiva e ha utilizzato un ordigno miniaturizzato e più leggero”, ha scritto l’agenzia.

La provocazione nucleare è stata una sfida a Washington come rimarcato nelle settimane che hanno seguito la condanna Onu del riuscito test missilistico di dicembre. Teoricamente il regime di Pyongyang si avvicina alla tecnologia in grado di montare una testata su un raggio a lungo raggio, come quello lanciato due mesi fa. Altro progresso è la potenza dell’ordigno che, secondo quanto riferisce l’agenzia sudcoreana Yonhap, avrebbe sprigionato tra i 6 e i 7 chilotoni, altre stime parlano di 5-10 chilotoni, di più rispetto ai test condotti nel 2006 e nel 2009, ma ancora non pari agli ordigni sganciati sul Giappone alla fine delle Seconda Guerra Mondiale.

Il terzo elemento della nuova provocazione nordcoreana è il riferimento alla diversificazione delle forme di deterrenza che secondo esperti citati dal corrispondente a Tokyo del Washington Post, Chico Harlan potrebbe significare l’utilizzo di uranio arricchito e non plutonio come nei due test precedente. Attualmente, secondo quanto riferito dalla scienziato nucleare Siegfried Hacker che visitò nel 2010 l’impianto di Yongbyon, si stima che il regime sia in posseso di una quantità di plutonio tale da fabbricare tra i quattro e gli otto ordigni.

“Il test nucleare è stato condotto nel quadro delle misure volte a proteggere la nostra sicurezza nazionale e la nostra sovranità contro l’incessante ostilità degli Stati Uniti che hanno violato il diritto della nostra repubblica di condurre lanci pacifici di satelliti”, ha rimarcato la Knca.

La reazione di Obama

Di provocazione che non renderà la Corea del Nord più sicura ha parlato il presidente Barack Obama. Condanna è arrivata anche dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che ha parlato di violazioni delle risoluzioni Onu. Sul lato meridionale del 38esimo parallelo Seul ha messo in allerta i soldati alla frontiera. Mentre il Giappone, che ha definito inaccettabile il test, attende il Consiglio di sicurezza dell’Onu, che si terrà già nel primo pomeriggio ora italiana, per valutare la risposta contro la Corea del Nord, senza aver escluso l’ipotesi si sanzioni unilaterali.

La posizione di Pechino

La reazione più attesa era tuttavia quella cinese. In attesa di capire cosa Pechino farà in sede Onu, la prima risposta arriva dal ministero degli Esteri che in una nota ha rimarcato l’opposizione cinese al test esortando a risolvere la questione nell’ambito dei colloqui a sei. Certo è che nei giorni scorsi una voce filogovernativa come quella della Global Times non avevano esitato a proporre una riduzione degli aiuti nel caso Pyongyag avesse portato avanti il test non tenendo conto dei tentativi di Pechino per impedirlo. Silenti, almeno per il momento sono invece i commentatori classici di questioni nordcoreane sui media cinesi.

×

Iscriviti alla newsletter