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La centesima immolazione tibetana

È stato il Nepal il teatro dell’autoimmolazione che ha segnato il centesimo anniversario della dichiarazione d’indipendenza tibetana il controllo cinese. Cento come i tibetani che hanno scelto di darsi fuoco, con l’ultimo caso dentro i confini cinesi di cui si è avuto conferma oggi, quello di un monaco 37enne chiamato Lobsang Namgyal, . La forma di protesta estrema ha avuto inizio nel 2009 per chiedere libertà religiosa e il ritorno dall’esilio del Dalai Lama e costata già 83 morti.

Secondo quanto riferito dal portavoce della polizia di Kathmand,  Keshav Adhikari, un monaco di circa vent’anni si è cosparso di benzina e si è dato fuoco non distante dallo stupa di Boudhanath, uno dei siti buddhisti più venerati al mondo.

Da Dharamsala, in India, dove a sede il governo in esilio, il primo ministro Lobsang Sangay ha criticato il governo cinese per quanto sta accadendo.

“Non c’è libertà d’espressione né spazio per altre forme di protesta. Sfortuna mente i tibetani hanno scelto di auto-immolarsi”, ha detto il leader politico, “Chiedo alla comunità internazionale di mobilitarsi per il Tibet, militarizzato completamente da Pechino”.

Per il governo cinese sono invece le autorità tibetane in esilio e quella che definisce la “cricca del Dalai Lama” a incitare alla protesta, sebbene la guida spirituale tibetana e premio Nobel per la pace si sia in più occasioni espresso contro le auto-immolazioni.

Se la maggior parte della proteste avvengono nelle regioni a maggioranza tibetana della Cina, non è la prima volta che le auto-immolazioni superano i confini della Repubblica popolare. Successe a New Delhi lo scorso marzo, in occasione della visita nella capitale indiana del presidente cinese Hu Jintao. Al gesto seguì un giro di vite repressivo contro la comunità dei rifugiati. E ancora successe a novembre in Francia quando a darsi fuoco fu un monaco britannico. I Nepal dove vivono circa 20mila tibetano, la protesta del giovane monaco potrebbe portare a nuove pressioni sul Paese himalayano con Pechino che tenta di sedare le “attività anti-cinesi”.

L’immolazione odierna, ricorda il sito Phayul, marca inoltre il centesimo anniversario della proclamazione dell’indipendenza del Tibet. Atto che la versione online Quotidiano del Popolo, la voce ufficiale del Partito comunista cinese, bollava come pura fantasia poco più di un mese fa.


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