Skip to main content

La City preferisce Bersani premier a capo di un governo con un mini programma

Dall’Italia un passo verso l’ignoto. Con questo titolo il Financial Times dedica un editoriale non firmato allo stallo politico emerso dalle elezioni sottolineando come sia ‘ancora troppo presto per dire cosa il risultato politico del voto in Italia produrrà, ma l’area euro dovrebbe prepararsi a nuove turbolenze.

Per il quotidiano della City che interpreta il voto come uno “schiacciante verdetto contro il sistema politico” ed esclude che il ritorno alle urne sia “un problema”, ai Democratici e ai loro alleati “va offerta l’opportunità di formare un governo cercando alleanze”.

Bce come extrema ratio

Certo – sottolinea il Ft – nessuno “deve attendersi che questo governo possa varare ampie riforme strutturali, ma ci potrebbe essere spazio per importanti cambiamenti”. Ma, conclude l’editoriale, “un governo con un limitato programma può funzionare solo se i mercati decidono di non girarsi completamente contro Roma. I tassi di interesse sul debito italiano sono ancora gestibili, ma se l’Italia dovesse perdere l’accesso al mercato sarebbe costretta a chiedere” l’aiuto della Bce.

L’analisi di Ft basata sul commento di Boeri e Guiso

In un altro commento, dal titolo “L’Italia necessita di riforme politiche”, il Ft riporta l’analisi di due economisti italiani, Tito Boeri e Luigi Guiso, e scrive che “il nuovo governo dovrebbe tagliare i salari ai parlamentari e ridurre il loro numero”. Anche perche’, se prima la prospettiva era un governo Bersani con il sostegno di Monti ‘l’esito del voto puo’ essere simile – una larga coalizione non guidata ne’ da Bersani ne’ da Berlusconi, ma da una persona come Monti (e non necessariamente Monti stesso) – ma con un compito meno ambizioso: preparare il Paese a nuove elezioni, teoricamente con una migliore legge elettorale’.



×

Iscriviti alla newsletter