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Le nove linee della discordia tra Manila e Pechino

Sono i mappamondi il nuovo motivo di scontro tra Pechino e Manila. Un gruppo di librerie dell’arcipelago hanno accettato la richiesta del governo di non mettere più in vendita i mappamondi su cui è segnata la cosiddetta “linea dei nove punti”, una lingua risalente al 1947 che dall’isola di Hainan arriva fino al Borneo e include entro il territorio cinese le acque e le isole contese nel Mar cinese meridionale.

Una forma di disinformazione, secondo Manila, che tenta di correre ai ripari. Il dibattito sui mappamondi si è aperto sui social network. Secondo quanto riferito dal South China Morning Post, alcuni utenti hanno segnalato le nove linee tracciate lievemente su un globo comprato tre anni fa. La polemica fa leva sulla diffusione dei mappamondi made in China, errati secondo il punto di vista filippino, ma più economici rispetto ai prodotti statunitensi che non riportano le nove linee contestate.

Non è la prima volta che l’uso delle mappe entra nella contesa. Lo scorso novembre scatenare la levata di scudi di Filippine e Vietnam fu un’immagine sui nuovi passaporti emessi da Pechino, che riportavano la mappa standard della Repubblica cinese, il cui territorio comprende le isole Paracel e le Spratly contese tra gli altri con Hanoi e Manila.

La Cina ha sempre preferito trattare la questione in modo bilaterale con i diversi Paesi evitando il multilateralismo che potrebbe coinvolgere gli Stati Uniti. La dirigenza cinese ha pertanto respinto la decisione filippina di chiedere un arbitrato internazionale per dirimere la disputa.

Foto credit: scmp.com


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