Mario Monti oggi ha scelto il Corriere della Sera per replicare alle tante critiche piovute sul suo (?) movimento, Scelta Civica. A parte la considerazione, non marginale, circa il fatto che il presidente del Consiglio abbia scelto di fare campagna elettorale per la lista della Camera (in concorrenza con i partiti alleati) e non per quella di tutti del Senato, il professore della Bocconi deve essere stato in questi anni così impegnato a lavorare per Goldman Sachs da dimenticarsi le lezioni di diritto pubblico.
Leggere per credere. Monti ha scritto, nero su bianco, che il suo “movimento politico” (sic!) è ”fatto interamente di cittadini”. L’italiano non è perfetto ma passi.
Quello che non si capisce in cosa consista la supposta differenza fra Scelta Civica e le altre formazioni presenti alle elezioni. I suoi candidati sono tutti cittadini e gli altri che cosa sono? Apolidi?
Chi è stato in Parlamento non è un cittadino? Francamente, con rispetto, il professor Monti ha deciso di fare il passo del downgrade da buon premier a pessimo politicante.
È stato coraggioso, nessun dubbio. Ma non per questo può avere la licenza di dire – con tono profetico – sciocchezze sesquipedali.