Le contumelie finora sono state appannaggio di altri, non di certo di Mario Monti. Eppure anche al professore bocconiano ieri gli è scappata: ha dato di fatto del cialtrone a Silvio Berlusconi, ovviamente senza mai citarlo. Si dice il peccato e mai il peccatore, of course.
Le parole del premier
“Mi sento più ferito quando sento certi cialtroni che dicono che hanno lasciato in ordine l’Italia mentre io l’avrei affossata che non più orgoglioso per gli apprezzamenti di Obama”, ha detto il premier Mario Monti durante la trasmissione Agora su Rai3.
L’alternativa Berlusconi-Bersani
Ma non è stata l’unica novità di giornata per il presidente del Consiglio. Monti rivendica il ruolo centrale di politico riformatore che su singoli temi può attrarre consensi di elettori di centrodestra e di centrosinistra. Siamo l’unica forza davvero riformatrice, ha sempre ricordato. Eppure, forse leggendo gli ultimi sondaggi non pubblici, ha pensato che la prospettiva post voto di un esecutivo guidato solo dalla sua Scelta Civica è improbabile, e quindi ha iniziato a dare le pagelle sulle alternative possibili. E tra una eventualità di un governo di centrodestra e di un esecutivo guidato da Bersani, Monti non ha dubbi: quello di centrosinistra è il male minore.
La preferenza indiretta per il centrosinistra
“La redenzione è possibile per tutti – ha affermato Monti riferendosi alle promesse del Pdl che è tornato a stimmatizzare – ma se proveranno a realizzare quanto hanno promesso prevedo rischi sui tassi di interesse e anche scarsa possibilità di realizzare le riforme liberali necessarie al Paese”. In caso di vittoria della coalizione di centrosinistra, invece, “ci sarebbero minori rischi per la finanza pubblica, ma gli stessi rischi di non fare quelle riforme che servono all’Italia”. Fra queste riforme Monti ha indicato quella del mercato del lavoro che introduca “maggiore flessibilità in entrata ed in uscita”.