No Tav, No Triv, No Nuke, No Coke, No Wind… Ora, No Muos. Ci risiamo. Quello che stiamo vedendo gonfiare piano piano in questi giorni, sulle pagine dei quotidiani, in rete e nei telegiornali, è il solito pasticciaccio brutto all’italiana. Gli attori? Governo nazionale, istituzioni locali, magistratura, cittadini, comitati. Ora, anche il Ministero della Difesa USA che a ben vedere non è nuovo a queste vicende, in quanto era stato già coinvolto ai tempi del tanto contrastato ampliamento della base aeronautica di Vicenza. No Dal Molin.
Al centro della vicenda è la realizzazione in Sicilia (a Niscemi, in provincia di Caltanissetta) di uno dei quattro ricevitori satellitari del programma americano MUOS (Mobile Users Objective System): un sistema di comunicazione messo a punto dal Ministero della Difesa degli Stati Uniti per la trasmissione di dati ad altissima frequenza (300 Mhz), utilizzato da piattaforme militari aeree e marittime.
L’avvio dei lavori è stato autorizzato dal Governo italiano e dalla Giunta Regionale di Lombardo per poi essere revocato dal nuovo Presidente della Regione: Rosario Crocetta ha ritenuto necessario intervenire perché ha riscontrato mancanze importanti nella documentazione fornita, in particolare relativamente al livello delle emissioni elettromagnetiche. Quello alla salute è un diritto sancito dalla Costituzione Italiana su cui non si può essere superficiali, afferma. Questo è certamente vero, come è anche vero che in questi giorni il Governatore è messo alle strette dalla furia dei consiglieri del M5S, contrari alla realizzazione del MUOS. Decisioni strategiche diventano così, in questo caso a livello locale, terreno per misurare e produrre consenso elettorale a breve termine. La vicenda vede anche coinvolta, come nella migliore tradizione italiana, la magistratura, chiamata a far rispettare la sospensione dei lavori del MUOS. Già ad ottobre 2012 la Procura di Caltagirone aveva disposto il sequestro del cantiere per violazione delle leggi ambientali e dei vincoli paesaggistici (il cantiere sorge in un’area protetta, la “Sughereta di Niscemi”), la decisione però era stata annullata due settimane dopo dalla quinta sezione del Tribunale della Libertà di Catania.
Dunque? Dunque tutto sembra procedere in maniera casuale, secondo una trama fatta di continui rinvii, ritardi, rimpalli, scarica barili vari. Una trama che i dati dell’Osservatorio Nimby Forum registra ormai da anni, e che produce ritardi e danni.
Non deve quindi stupire il fatto che in questa specifica situazione gli Stati Uniti abbiano scelto comunque di andare avanti per la loro strada, forti dell’accordo già siglato: agli occhi di una nazione pragmaticamente volta al conseguimento dell’obiettivo, tutto questo rumore non è che una messa in scena ad uso e consumo interno. Seri certamente non sembriamo. Inevitabilmente, questo ci penalizza e se i capitali fuggono, se le imprese straniere non investono, se le infrastrutture non si costruiscono e il Belpaese resta una meta per le vacanze, è anche per questo.
Gli ultimi lanci di agenzia sul caso MUOS parlano di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, tra chi vuole impedire ai mezzi di raggiungere l’area per proseguire i lavori e chi è chiamato a scortarli. Anche questa è storia già vista e che non vorremmo più rivedere.
L’incapacità manifesta di gestire questi processi in maniera seria, trasparente, serena – chiedendo garanzie, ribadendo gli obiettivi come elemento di una visione condivisa, dialogando in maniera profonda e al momento giusto con le parti – provoca ferite nel tessuto sociale, mina la coesione all’interno della nostra società, erode giorno dopo giorno la fiducia nelle istituzioni: cioè il fondamento su cui uno Stato si regge.
Eppure, siamo dotati di una complessa architettura autorizzativa, a volte però soggetta ad interpretazioni e forse proprio perché assai complessa. I danni del “non fare” restano comunque incalcolabili: stime dicono tra i 30 e i 40 mld di euro di investimenti che attendono alle porte d’Italia e non riescono ad essere iniettati nel sistema. E di questi tempi, solo pensarlo è autentica follia.