Grazie all’autorizzazione dell’editore, pubblichiamo l’articolo di Carla Signorile apparso sul numero odierno del quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi.
Come si limitano i danni del fuoco amico a due giorni dalla fine della campagna elettorale? Si fa sedimentare il caos e si promette una versione di Oscar nei tempi giusti. La mission impossible è toccata agli spin doctor di Oscar Giannino di Fare per Fermare il declino che hanno dovuto fare il damage control sulle accuse mosse da Luigi Zingales, cofondatore del movimento, di aver inserito nel curriculum un master mai preso a Chicago (poi sono emerse anche lauree mai conseguite). «Non c’è stato il tempo della riflessione», spiega a ItaliaOggi Daniel Fishman, partner di Politiche pubbliche, «in quanto tutto è successo in conclusione di una campagna elettorale fortemente incentrata sulla credibilità di Oscar. Certo, ha fatto un passo indietro ed è già una prima assoluta nella storia delle elezioni politiche italiane. L’accusa lo ha colpito su un aspetto personale che con il tempo verrà chiarito in maniera decisa e positiva».
Cosa c’è da chiarire su di un master che non è mai stato preso? «Ci sarà una versione di Oscar che emergerà in maniera più precisa nei prossimi tempi. Ci vuole un periodo di sedimentazione. In questo momento è il bambino cattivo: è in castigo, ma ci si renderà conto che forse non è il peggiore della classe, anzi». Il caso Giannino ha avuto un forte riscontro su media tradizionali e social network anche perché il movimento era incentrato proprio sulla differenziazione dai vecchi partiti, oltre che sulla personalità istrionica del candidato premier. «Fare per Fermare il declino è nato grazie a lui e i sondaggi erano estremamente favorevoli», aggiunge Fishman. «Va attribuito a lui il successo che sembrava raccogliere. Il fuoco amico a due giorni dalla fine della campagna non dico che sia letale, ma è estremamente difficile da gestire». Il dito è ora puntato contro le corazzate mediatiche che hanno sparato su Giannino. «Sul web, dove la situazione è più fluida e libera, si è notato paradossalmente un aumento degli amici che si sono iscritti a Facebook. Abbiamo visto commenti estremamente favorevoli che mettevano nella giusta ottica il problema del curriculum accademico rispetto agli errori commessi da altri politici italiani senza che se ne siano mai assunti la responsabilità».
Dal punto di vista della comunicazione, peggio il master mai preso o la mancata partecipazione allo Zecchino d’oro? «La versione di Oscar emergerà nei prossimi tempi, che però non saranno rapidissimi», promette lo spin doctor di Giannino, «faccio riferimento a un episodio di Striscia la notizia dei giorni scorsi. La calunnia e il pubblico ludibrio va al di là di quello che è la persona e di quello che merita. Fare di lui il grande mentitore è una forzatura nata da una specifica rete televisiva e non a caso. Quando vedi il tuo nome scritto a caratteri cubitali accostato ad accuse pesanti, che siano più o meno vere, è comunque una cosa che ti ferisce profondamente e personalmente. Devo dare atto a Giannino di una signorilità che non è proprio tipica della politica italiana». Una cosa appare comunque certa. Anche se il movimento non è riuscito a ottenere seggi in Parlamento, di Giannino si continuerà a sentire parlare. «Oscar è un personaggio multidisciplinare. Le donne si vantano di essere multitasking, su questo è molto femminile», conclude Fishman, «ad esempio l’abbiamo scoperto attore in questa campagna elettorale: è stato uno dei punti di forza che abbiamo sfruttato». Fino a quando non è inciampato sul «pezzo di carta» così caro agli Italiani.