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L’indecente voglia pazza di condoni della premiata ditta Pdl

saccone

Forse è proprio vero che nelle campagne elettorali, come nella vita, non c’è limite al peggio. Ma forse in questi giorni i candidati premier stanno oltrepassando i limiti non solo del peggio ma anche del semplice buon senso e della decenza.

E’ il Pdl che, alla comprensibile seppure sfranata ricerca di rimonta sul Pd, spicca per proposte sempre più rutilanti quanto, a volte, indecenti.

E non si parla della restituzione dell’Imu che lo stesso suggeritore Renato Brunetta confessa di essere difficile da realizzare mentre è facile da annunciare. Silvio Berlusconi oggi ha sbandierato un’altra facile promessa, quella del condono tombale: “Sono assolutamente d’accordo a fare un condono tombale, ma la sinistra è sempre stata contraria”.

Forse sembra una delle sue solite boutade per racimolare i consensi mancanti a un agognato pareggio con il Pd di Pierluigi Bersani. Ma forse l’annuncio sembra rientrare in una strategia che nei prossimi giorni si intensificherà sui condoni.

Sabato scorso, anche se non ha avuto particolare eco, l’astro (ri)nascente del Pdl, ovvero l’ex ministro Mara Carfagna, non solo in qualità di commissario provinciale del partito di Salerno, ha detto: “Il primo provvedimento che adotteremo in caso di vittoria sarà quello di chiedere la riapertura del condono edilizio in Campania”. “Naturalmente – ha aggiunto – il condono edilizio riguarderà i casi di necessità e sicuramente non gli abusi sul demanio e sulla costa”.

Non si sa chi sindacherà la necessità, ma il passaggio dal condono fiscale tombale al condono edilizio è tanto breve, seppure muliebre per una fascia di elettorato, quanto odioso politicamente.



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