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Il piano di Obama per i droni non militari

Un mercato potenzialmente milionario contro il rischio per la privacy dei cittadini. In un futuro forse neanche troppo remoto i droni potrebbero diventare comuni nei cieli degli Stati Uniti. Secondo quanto riporta l’Associated Press, il governo americano ha in programma l’apertura di sei basi per testare in territorio statunitense velivoli senza pilota al momento usati quasi esclusivamente a scopi militari.

L’Amminstrazione federale per l’aviazione sta studiando le regole che permettano l’uso dei velivoli e allo stesso tempo possano tutelare il diritto alla privacy dei cittadini. L’agenzia conta di dare le prime licenze entro due anni. Gli usi a scopi civili sono diversi. Gli agricoltori potrebbero servirsene per capire quali campi abbiano bisogno di irrigazione; gli allevatori per seguire le mandrie, le compagnie energetiche per monitorare le linee di trasmissione.

Entro i prossimi cinque anni si ritiene che ci saranno in circolazione negli Usa circa 10mila droni civili. Un giro d’affari che a livello mondiale si stima possa arrivare nel 2022 a 11 miliardi di dollari contro i 6,6 miliardi di quest’anno scrive Bloomberg citando di dati del Teal Group, società che analizza il settore. Le organizzazioni per la difesa dei diritti civili e i parlamentari sollevano tuttavia il tema del rischio che i velivoli si rivelino un mezzo d’intrusione e sorveglianza nella vita dei cittadini.

“Rappresentano una nuova frontiera nell’invasione delle privacy. I cittadini hanno raggione a essere intimoriti”, ha detto a Bloomberg il consigliere legale della American Civil Liberties Union, Chris Calabrase. Certo per le aree in cui sorgeranno le basi di prova ci potrà essere un ritorno economico, ma nel mentre il dibattito sull’uso anche militare di questi mezzi sembra intensificarsi con l’apertura di un’inchiesta delle Nazioni Unite e con le audizioni al Senato per confermare la nomina a direttore della Cia di John Brennan archietetto della strategia di uso dei velivoli senza pilota come parte integrante della strategia antiterrorismo.

Aerei simili sono inoltre già in uso negli States per controllare il confine con il Messico. Un caso citato dalla Associated Press riguarda gli Shadow Hawk in dotazione allo sceriffo della contea di Montgomery in Texas. Droni che volendo potrebbero anche essere armati.



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