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Possiamo dirlo ad alta voce. Forza Italia!

Giorgio Napolitano ieri ha scelto di rispondere all’appello patriottico del direttore del Sole 24 Ore. Il capo dello Stato ha invitato a non dimenticare il valore dell’interesse nazionale.

La vicenda Mps stava infatti provocando non pochi effetti collaterali devastanti per il Paese. Nel gioco masochista a chi la spara più grossa, una slavina stava trasformandosi in una pericolosissima valanga.

In gioco, non c’è solo una delle principali banche (ancora) italiane ma la credibilità delle istituzioni, governo, partiti e Banca d’Italia.

L’ansia da campagna elettorale aveva reso vulnerabile, fra l’altro, la posizione di Mario Draghi in Bce. Le polemiche italiane, infatti, si erano prestate a fare da cavallo di troia per chi, come i tedeschi, vorrebbero limitare l’influenza del numero uno di Eurotower.

L’ex governatore di via Nazionale non è e non può essere immune da critiche (l’incontro improvviso con il ministro Vittorio Grilli ha aperto interrogativi ancora senza risposte). L’interesse nazionale però deve prevalere.

Alcuni potrebbero scrivere che questa formula nasconde l’idea un po’ grossolana per cui “i panni sporchi si lavano in casa”. Non è proprio così. Le parole di Napolitano (e quelle del direttore del Sole 24 Ore) hanno un respiro indubbiamente più alto. Una cosa è certo, però: in nessun altro Paese europeo e del mondo si sarebbero scatenati così tanti Tafazzi come da noi.



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