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Retroscena “Made in”: corsa per l’approvazione entro il 2014

Corsa contro il tempo per la proposta di etichettatura obbligatoria Made in che, dopo le altalene dei mesi scorsi e il rischio di una definitiva cancellazione dall’agenda comunitaria, rientra ora dalla porta principale dell’Europa, la Commissione europea. “L’obiettivo è raggiungere un accordo a livello europeo entro il 2014, prima della scadenza della legislatura”, ha dichiarato a Pambianconews Cristiana Muscardini, europarlamentare e vicepresidente della Commissione per il commercio internazionale. “Siamo molto fiduciosi perché c’è stato un vero lavoro di squadra per il raggiungimento di questo risultato e continueremo nei prossimi mesi interpellando il commissario per il commercio Karel de  Gucht“. La novità che lascia ben sperare nel concreto raggiungimento dell’obiettivo è stata la proposta, fiormulata ieri dalla Commissione Ue, di un pacchetto di due regolamenti e di un piano di 20 azioni per aumentare la sicurezza dei prodotti non alimentari, introducendo l’obbligo dell’indicazione di origine anche per i Paesi Ue oltre che per i paesi terzi. Una novità rispetto alla precedente bozza redatta dai tre europarlamentari per superare il problema di incompatibilità con le norme del Wto che aveva portato a un passo dalla cancellazione della norma considerata discriminatoria perché si applicava soltanto alle merci extra europee. In pratica, in base a questa proposta, i prodotti fabbricati in un Paese Ue dovranno portare l’indicazione, a scelta, di ”made in Ue” o ”made in” e il nome del paese specifico, per esempio ”’made in Italy”, mentre quelli provenienti fuori dall’Ue dovranno indicare il nome del Paese, per esempio ”made in China”. “Lo definisco un ottimo risultato frutto del nostro lavoro a tenaglia iniziato a novembre quando, dopo il colpo di scena della Commissione Ue che aveva anticipato l’intenzione di eliminare il dossier dall’agenda comunitaria, abbiamo incontrato il ministro per lo sviluppo economico Corrado Passera”, ha aggiunto l’europarlamentare. La sponda è arrivata dal vicepresidente della Commissione europea, responsabile di Industria ed imprenditoria Antonio Tajani che ha presentato a Bruxelles il dossier di norme per la sicurezza tra cui appunto una sezione dedicata al Made in. “A marzo di dovrebbe essere un incontro con il commissario De Gucht e successivamente il testo dovrebbe entrare in Consiglio, dove si apriranno le discussioni con il Parlamento e la Commissione per arrivare a una definitiva attuazione entro un anno e mezzo”.


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