Il centrosinistra intende dialogare con le forze di centro, ma non si può pensare che ci sarà un “accordo ad ogni prezzo” e non si può far finta di non vedere i “problemi sul piano programmatico”. Il segretario Pd Pier Luigi Bersani parla a Tmnews e spiega che il centro non può pensare di avviare un confronto se attacca su “statuto dei lavoratori” o sulle “unioni civili per le coppie omossessuali”. Ma il leader Pd conferma anche la disponibilità al confronto con i moderati, aggiungendo che i timori di Nichi Vendola a questo proposito non lo preoccupano, “sono dinamiche elettorali, vale quello che abbiamo scritto nella carta d’intenti”.
Il leader Pd attacca invece Silvio Berlusconi che promette 4 milioni di posti di lavoro mentre “ancora aspettiamo di vedere il primo milione…”. Il recupero del centrodestra nei sondaggi non lo intimorisce, “hanno avuto un crollo nei mesi scorsi nei sondaggi, man mano che ora si ‘squilla qualche tromba’ un po’ del loro popolo vuole tornare a casa. Ma secondo me siamo a fatti marginali”. Bersani non esclude nemmeno, in caso di vittoria del centrosinistra, di concedere la presidenza di una camera all’opposizione, anche se “guardando alla faziosità con la quale il centrodestra ha condotto le cose istituzionali quando gli è toccato, no dei problemi… Ma non escludo niente”.
Infine, Bersani torna a criticare la “demagogia” di questa campagna elettorale e afferma invece che è realistico prevedere, per il 2014, un Pil che torna a crescere e un andamento positivo per l’occupazione. Qualche spiraglio arriva anche dalla Germania, dopo il colloquio con Wolfgan Schauble: “C’è consapevolezza della necessità di affiancare la politica di rigore a una politica favorevole agli investimenti. Sugli strumenti c’è ancora da discutere”.