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Ecco la spending review di Grillo

“Per tagliare c’è solo l’imbarazzo della scelta”. Lo assicura il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, in un post sul suo blog dedicato ai tagli alla spesa e intitolato “Tagliare si può, volare si può”.

“Il governo Monti ha aumentato le tasse, non ha fatto altro. La spending review non è stata fatta, ma la taxation review è stata strafatta, al punto che per le partite Iva, gli artigiani, i piccoli imprenditori e tutti coloro che sono soggetti agli studi di settore può essere più conveniente stare a casa che andare al lavoro”, scrive Grillo, secondo il quale è ormai giunto il momento di “tagliare senza guardare in faccia a nessuno”. Per farlo però “è necessario un governo di salute pubblica che può essere garantito solo da una vittoria del MoVimento 5 Stelle”.

Grillo elenca 20 proposte di spending review. Dall’accordamento dei Comuni sotto i 5 mila abitanti, alla modernizzazione della macchina statale con taglio del 30% dei costi, alla fine delle missioni di pace all’estero, all’abolizione delle Province, allo stop alla costruzione delle opere come la Tav, all’eliminazione dei contributi all’editoria e di quelli ai partiti, alla cancellazione della auto blu (eccezion fatta per capo dello Stato e capo del Governo). Inoltre il comico genovese prevede di recuperare 98 miliardi euro evasi dalle società di slot machines, tagliare di 2/3 le spese del Quirinale, dimezzare il numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, adeguando i loro stipendi alla media europea, rinunciare all’acquisto dei cacciabombardieri F35 – che tanto stanno facendo discutere in questi giorni -, tagliare le risorse previste per l’Expo 2015, adottare software open source per la P.A., risparmiare sui costi della Sanità per 1/5 della spesa, dimezzare le consulenze esterne pagate da Stato ed enti locali, tagliare le pensioni sopra i 5 mila euro lordi mensili.

La ricetta quindi è pronta, bisogna aspettare il voto del 24 e 25 febbraio per capire quanta forza avrà il Movimento 5 Stelle in Parlamento per poter dare seguito alle sue promesse.

Resta però l’eterna incognita che aleggia sul programma grillino: l’effettiva realizzabilità. Gli stessi sostenitori, dalla lettura dei commenti all’articolo, apprezzano le idee del loro leader ma qualcuno non manca di sottolineare che “con questi punti licenzi un sacco di gente per risparmiare 15-20 miliardi. Ti prego, basta tagli”.


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