Magari sarà troppo schietto e poco diplomatico. Forse alcuni giudizi poteva e può smussarli. Però siccome la sincerità non è spesso di casa tra capitalisti, imprenditori e uomini di finanza, allora la franca schiettezza di Giorgio Squinzi è la benvenuta.
Certo il presidente di Confindustria, fin dal suo insediamento, ha fatto mugugnare più di un esponente della confederazione degli industriali: quando, ad esempio, ha stimmatizzato in alcuni casi i provvedimenti del governo tecnico di Mario Monti, sulla scia di quelli sulla riforma Fornero dell’ex presidente Emma Marcegaglia. Eppure davvero da pochi industriali si sono ascoltate parole come quelle di Squinzi su obiettivi ed effetti del programma economico di Beppe Grillo. Senza tante perifrasi.
Infatti, mentre ad esempio si iniziano a leggere peana per il movimento di Grillo dai vertici di Confartigianato e della Coldiretti, come nel caso di un articolo scritto da Francesco Grignetti sul quotidiano La Stampa che riporta dichiarazioni e commenti dei massimi rappresentanti delle due associazioni, il presidente di Mapei e della confederazione di viale dell’Astronomia, a Repubblica, dice: “Il signor Grillo si documenti prima di parlare”.
Squinzi replica così a quanto sostenuto da Grillo (le imprese vivono di aiuti pubblici, secondo il comico genovese leader del M5s): “Non è vero, sono crediti che vantiamo nei confronti della pubblica amministrazione. Abbiamo anche detto che siamo pronti a rinunciare a tutti gli incentivi. Il signor Grillo si documenti prima di parlare”.
Alla domanda del giornalista Roberto Mania del quotidiano diretto da Ezio Mauro (“Non condivide nulla del programma del Movimento 5 Stelle?”), il presidente di Confindustria risponde: “No”. Poi spiega: “Se applicassimo il programma di Grillo l’industria sarebbe finita. Diventeremmo un Paese tra l’agreste e il bucolico. Grillo vuole bloccare le infrastrutture, noi pensiamo che si debba colmare un grave ritardo infrastrutture”.
Molti, forse quasi tutti, gli imprenditori la pensano come Squinzi, ma si guardano bene dal dirlo. La pavidità prevale sulla schiettezza (squinziana).