Skip to main content

L’ottimismo di Teheran sui negoziati sul nucleare con Obama

L’America non è più la stessa. Ha cambiato approccio in questo secondo round dell’amministrazione Obama. È di questo parere il governo iraniano, che sostiene che non ci sono più limiti al momento per negoziare le condizioni del programma nucleare. La dichiarazione di “ottimismo” – parole testuali – è stata pronunciata dal ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar Salehi. L’intervento è avvenuto durante la Conferenza di Sicurezza di Monaco di Baviera (Msc), il “Davos della Difesa”, che da venerdì fino ad oggi discute sulle guerre in Mali, Siria e Iran.

Certo, al di là delle parole l’Iran esige da Washington prove di quella disposizione reale al dialogo. “Siamo positivi perché questo rappresenta un passo avanti, le dichiarazioni di Joe Biden  (il vicepresidente statunitense) e di John Kerry (il segretario di Stato)”, ha detto Salehi.

Entrambi i rappresentati americani hanno detto negli ultimi giorni di essere disposti a riprendere le negoziazioni con l’Iran – anche attraverso un rapporto bilaterale – sempre che Teheran abbia disposizione reale di dialogare.

Nonostante, non tutte le dichiarazioni sono state all’acqua di rosa. Salehi ha detto che gli Stati Uniti per anni non hanno compiuto i propri impegni: secondo il ministro iraniano, da una parte l’Occidente dice di volere negoziare, ma dopo continua con le minacce retoriche e le sanzioni politiche ed economiche. “Se ci sono buone intenzioni, la questione sarà considerata con serietà”, ha detto. Ma ha aggiunto che l’indipendenza politica dell’Iran, come sempre, sarà difesa a qualsiasi prezzo.



×

Iscriviti alla newsletter