E’ il vincitore di queste elezioni. Ed è il panico dei partiti tradizionali. Il Movimento 5 Stelle infatti ha pescato da entrambi i blocchi tradizionali. Lorien Consulting ha analizzato i flussi di voti delle ultime elezioni politiche ed è giunto a questa conclusione.
Da dove pesca Grillo
Per quanto riguarda il movimento di Beppe Grillo, emerge che gli 8 milioni e 688.500 voti sono il risultato di una capacità di attrazione assolutamente proporzionale dai due blocchi e dai due partiti principali e dalla capacità di mobilitazione di una quota consistente 5% dell’elettorato precedentemente astensionista.
I voti per Monti
Diversa è invece la dinamica della Lista Scelta Civica con Monti. Dei circa 2.830.000 elettori un terzo ha provenienza di Centro-destra (in particolare Pdl), un altro terzo da uno switch interno alla coalizione (Udc ha di fatto donato la metà dei suo precedenti elettori) e solo una parte minima provengono dall’area di centro-sinistra o dalla astensione.
Il bacino stagnante di Pdl e Pd
Pdl e Pd hanno visto invece dinamiche più o meno simili, potendo contare entrambi su una base di elettori fedeli molto ridotta rispetto alle precedenti elezioni politiche del 2008. Tuttavia, osserva Lorien, mentre per il Pdl questa prospettiva era nota ed attesa anche in misura maggiore, per il partito di Bersani è stata una vera e propria doccia fredda, frutto di una potente e repentina cannibalizzazione da parte del M5S nelle ultime settimane di campagna elettorale.
I casi Lega e Udc
Fra le compagini minori merita attenzione il risultato della Lega e dell’Udc, entrambi potenti donatori di voti. Il partito di Casini ha sostanzialmente contribuito al risultato della Lista Civica di Monti con quasi 1 milione di voti, mentre la Lega sembra aver sofferto del forte disagio di una parte del suo elettorato per la rinnovata alleanza con Il Pdl ed il Centro-destra. In quest’ultimo caso, sono evidenti i flussi in uscita verso il M5S e verso l’astensione.