Non sono mancate parole mielose alla nascita del nuovo gigante delle infrastrutture. La fusione tra Atlantia, holding di Autostrade per l’Italia, e Gemina, che controlla di AdR, porta alla creazione di “uno dei principali operatori mondiali nel settore delle infrastrutture”, ha sottolineato il presidente di Gemina e Adr, Fabrizio Palenzona, secondo cui l’operazione permette di “ottimizzare sia la realizzazione degli impegni concessori sia i costi e i tempi”. Le promesse di Atlantia? Una politica dei dividendi invariata e il mantenimento del rating. C’è spazio anche per un’apertura, quella al partner industriale di Singapore Changi.
I numeri di Atlantia
Quotata in Borsa, con una capitalizzazione di 8 miliardi di euro, Atlantia è una delle principali società italiane con un fatturato 2011 di 3.976 milioni di euro, un Ebitda di 2.385 milioni di euro e un cash flow di 1.692 milioni di euro. E’ leader nella progettazione e ampliamento di infrastrutture autostradali, sicurezza e tecnologie di risparmio energetico. Nel 2007, nell’ambito di un progetto di riorganizzazione volto a ridefinire più nettamente il ruolo e la missione di Autostrade S.p.A., ha assunto il ruolo di holding di partecipazioni specializzata in infrastrutture, mantenendo il pieno controllo della subholding Autostrade per l’Italia, capogruppo operativa nel campo delle infrastrutture in concessione.
Gemina e AdR
E’ invece nei primi anni del 2000 che Gemina si afferma come holding di partecipazioni nel settore delle infrastrutture aeroportuali. Il gruppo detiene oggi direttamente il 95,90% di Aeroporti di Roma, AdR, l’asset più importante del Gruppo del quale è a capo.
Le parole di Palenzona
Il merger, secondo Palenzona, mette insieme “il grande impegno di sviluppo delle infrastrutture di Adr con la capacità e il know-how di Atlantia, sia per la gestione dei lavori sia per la capacità di reperire le risorse sul mercato”. Unisce, in particolare, “le capacità di Adr come gestore di aeroporti con la straordinaria capacità di Atlantia di stare sul mercato internazionale e di porsi come uno dei più efficienti gestori di opere pubbliche del mondo”.
Le rassicurazioni di Castellucci
Per la fusione tra Atlantia e Gemina “non ci sono rischi di integrazione nel progetto”, ha garantito l’ad di Atlantia, Giovanni Castellucci. Dall’operazione – ha sottolineato – nascerà “un gruppo forte, con grandi potenzialità di crescita”, che “consentirà una riduzione dei costi del piano di investimenti” per Aeroporti di Roma (Adr), e non porterà a cambiamenti nella politica dei dividendi: “Non vedo ragioni – ha detto – per cambiare la politica dei dividendi”.
Le ambizioni del gruppo
La fusione tra Atlantia e Gemina “è molto importante per il Paese e per l’industria in Italia – ha proseguito Castellucci – Sono molto orgoglioso di poter dire che dopo questa fusione possiamo diventare davvero un operatore globale nelle infrastrutture, con una grande presenza in Italia e un grande piano di investimenti, e che possiamo diventare un player che non sarà secondo a nessuno nel mondo”.
I piani degli aeroporti di Roma
Il piano di sviluppo di AdR è “solido e con un alto potenziale di crescita”, ha sottolineato Castellucci. “Le prospettive positive del gruppo guidato da Palenzona – ha aggiunto – sono uno degli aspetti che ha spinto al merger tra le due holding. Il concambio deciso, secondo l’ad di Atlantia, “è corretto”, è frutto di un “processo trasparente” e “non è molto lontano da quello che il mercato si aspettava”. “L’evoluzione del rating di Atlantia – ha detto – non sarà impattata negativamente dall’operazione”.
L’apertura al gruppo asiatico Changi
“Credo che Changi potrebbe diventare partner di Atlantia con possibilità di collaborare”, ha poi sottolineato l’ad di Atlantia in merito al partner industriale di Singapore Changi, oggi nel patto di sindacato di Gemina.
Le prossime procedure
Atlantia spera che “arrivi presto” la registrazione alla Corte dei conti per il nuovo contratto di programma tra Adr e l’Enac. “La registrazione – ha sottolineato Castellucci – è la prima delle condizioni per realizzare il merger, insieme al via libera dell’Antitrust, dell’Enac e delle banche finanziatrici, che non dovrebbe essere un problema”.
Il capitolo Alitalia
Il management di Alitalia “ha tutto il tempo per decidere la migliore evoluzione e soluzione” per il futuro della compagnia aerea, ha evidenziato l’ad di Atlantia, aggiungendo che “gli azionisti di Alitalia hanno dato tutto il tempo necessario”.