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La sforbiciata europea ai bonus dei banchieri

Vita dura quella in Europa per i grandi banchieri. L’Ue ha raggiunto un accordo definitivo sulle nuove norme che regolano i requisiti di capitale per le banche europee e pongono un tetto ai bonus dei manager. L’accordo definitivo segue l’intesa politica raggiunta dai ministri delle finanze europee lo scorso 5 marzo, nonostante la forte opposizione del Regno Unito. I tetti ai bonus dei manager bancari saranno applicabili dal 2014 e i bonus non potranno superare il doppio dello stipendio.

Più bonus, più rischi

Il tetto è stato pensato per mettere fine all’idea, condivisa da molti politici europei, che i bonus siano uno stimolo ad assumere rischi, portando di conseguenza al fallimento di alcune delle più grandi banche dell’eurozona.

Il caso di Ricci di Barclays

Le nuove regole renderanno più difficile dare compensi spropositati, come quello di 17 milioni di sterline incassato in questi giorni da Rich Ricci, a capo della banca d’investimento Barclays.

L’appello di Visco

Oltre alla speculazione finanziaria, secondo il governatore di Bankitalia Ignazio Visco erano infatti  anche i bonus e gli stipendi d’oro a dover essere frenati. “Le politiche di remunerazione vanno riviste, al fine di allineare meglio i compensi ai risultati reddituali di lungo periodo corretti per il rischio e di evitare gestioni miopi o inutilmente rischiose”, ha evidenziato.

Un’Europa più giusta?

“Il Parlamento europeo ha resistito alla pressione esercitata dal governo inglese e non ha permesso modifiche al tetto sui bonus”, ha dichiarato a Reuters l’europarlamentare tedesco Udo Bullmann. “Nonostante la forte resistenza dei grandi capitali nazionali e della finanza – ha proseguito – l’Europa sarà un po’ più giusta dal 2014”.

I timori inglesi

Il regime europeo sui bonus sarà il più rigido al mondo, una minaccia soprattutto per la finanza inglese e alimenta i timori che alcuni top manager di banca possano scegliere di lavorare per gruppi non europei. La disciplina, secondo Reuters, rappresenta davvero una battuta d’arresto per le banche europee, che hanno a lungo sostenuto che il tetto ai bonus le porrebbe in una situazione di svantaggio rispetto ai rivali statunitensi.

La necessità di una normativa globale

“Se si vogliono diminuire I bonus, bisognerebbe farlo a livello globale”, ha spiegato Christian Clausen, presidente della lobby della Federazione bancaria europea. “Corriamo il rischio che i clienti facciano affari con le banche americane che pagano bonus più alti dei nostri”.


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