Il fair play non è ancora venuto meno, ma è seriamente messo a rischio viste le ultime stilettate. Non sono stilettate? Chiamiamola allora discussione democratica franca e appassionata, comunque le diversità di opinioni tra Matteo Renzi e Pierluigi Bersani sono ormai all’ordine del giorno e dai vertici del Pd si inizia a mostrare sempre più insofferenza verso l’attivismo del sindaco di Firenze che si mette a chiosare, integrare e incalzare strategie e tattiche del partito capitanato da Bersani.
Governo a 5 Stelle o grande coalizione alla tedesca?
Le divergenze tra i due leader sono ormai palesi. E non sono più i postumi delle primarie a dividere o il risultato delle elezioni a far discutere. Se Bersani punta a un governo politico a guida Pd cercando di coinvolgere il Movimento 5 Stelle, Renzi ha un altro orizzonte politico: la soluzione migliore è quella tedesca, una grande coalizione tra centrosinistra e centrodestra, ovvero tra Pd e Pdl, ha detto di recente al Messaggero, ricordando comunque le indubbie difficoltà per realizzare questa che secondo lui sarebbe l’opzione migliore.
Partitone riformatore in fieri?
E non sono neppure gli incontri e i contatti con Monti e i montani tenuti di recente da Renzi in vista di una leadership alle prossime elezioni politiche – magari per un partitone riformatore che magari potrà essere formato e appoggiato da personalità e forze riformatrici senza steccati di partiti e schieramenti tradizionali – a dividere le politiche del sindaco di Firenze da quelle del segretario del Pd.
La sfida grillina di Renzi
A provocare le ultime tensioni, che non sono ancora deflagrate in polemiche aperte ma che di fatto costituiscono già tensioni non secondarie, c’è la sfida lanciata da Renzi in versione grillina per includere anche l‘abolizione del finanziamento pubblico ai partiti negli 8 punti ai quali Bersani chiede di fatto la convergenza anche a Grillo per formare la maggioranza di governo con il Pd.
La nota del Pd contro Renzi
Ma l’offensiva su un tema a 5 stelle come questo ha provocato una nota ufficiale del partito guidato da Bersani: “Chi ha seguito i lavori della Direzione nazionale del Pd – scrive il Pd – sa bene che il tema del finanziamento ai partiti è ben compreso negli otto punti approvati all`unanimità”. E’ quanto si legge in una nota del Partito democratico in cui, di fatto, si replica alle dichiarazioni di Renzi che aveva chiesto di inserire tra le priorità la questione dell’abolizione del finanziamento.
La posizione del Pd sul finanziamento pubblico ai partiti
“Siamo intenzionati e pronti – prosegue la nota – a rivedere il finanziamento ai partiti, dentro a norme che riguardino anche essenziali garanzie di trasparenza e di democrazia nella loro vita interna”. “In una democrazia costituzionale una formazione politica che si presenta alle elezioni per governare – si sottolinea – dovrà pur dare qualche garanzia democratica. O forse è questo un tema meno rilevante rispetto a quello dei finanziamenti?”.
Un tentativo, quello del Pd, di mantenere aperta la porta ai grillini e pure a Renzi. Ma l’insofferenza verso il sindaco di Firenze tra i bersaniani è palese.