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Chi sono stati i cardinali più loquaci dopo il Conclave

Altro che segretezza. Altro che Conclave schermato. Altro che bocche cucite. Tra i segnali della Chiesa che cambia ci sono anche i cardinali: finito il Conclave non sono rimasti in silenzio, chiusi in un consueto riserbo, ma hanno parlato, raccontato, anche scherzato sull’evento che ha portato all’elezione di Papa Francesco.

Operazione glasnost

Beninteso, senza violare il segreto, per il quale hanno giurato sul Vangelo appena entrati nella cappella Sistina. Pertanto non sono usciti numeri dei voti ottenuti da Jorge Bergoglio, né perché i favoriti della vigilia non abbiano ottenuto il quorum necessario, né notizie di discussioni o altro. Ma sensazioni, previsioni, indicazioni sul futuro, quello sì. Una sorta di trasparenza del Conclave che ben si accompagna al senso di semplicità che Papa Francesco ha voluto dare subito nelle prime 24 ore del suo pontificato.

Le parole di Dolan

L’operazione glasnost è iniziata nella tarda serata di due giorni fa, quando il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, ha tenuto una vera e propria conferenza stampa, con tanto di battute e racconti di cosa era successo in Conclave, compreso quel “Dio vi perdoni…” che il nuovo Papa ha detto ai cardinali che lo avevano appena eletto.

Gli altri cardinali eloquenti

E oggi, l’elenco dei porporati è veramente lungo, dal cardinale Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino, all’arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn, ai cardinali tedeschi che hanno lungamente parlato con la stampa del loro Paese, al primate d’Irlanda cardinale Sean Brady, che a Roma ha fatto una vera e propria conferenza stampa.

Pure gli italiani sono stati loquaci
Anche i cardinali italiani non si sono risparmiati: Giovanni Battista Re, ha parlato di sorpresa per i giornalisti ieri anche se oggi sul Corriere della Sera ha dato una versione che ai più è parsa differente, il cardinale di Firenze Giuseppe Betori è stato intervistato da Radio Toscana, emittente di riferimento della diocesi. Il cardinale Angelo Scola ha comunicato con una nota inviata ai fedeli della diocesi, come anche il vicario di Roma, il cardinale Agostino Vallini, che ha inviato un lungo e corposo messaggio alla diocesi del Papa e oggi è stato intervistato dal quotidiano la Repubblica. Il card. Fernando Filoni ha affidato all’agenzia Fides il suo pensiero.

Insomma, una ventata di comunicazione che segue la recentissima “chiusura” imposta dalle congregazioni generali pre conclave alle conferenze stampa dei cardinali statunitensi: sembra passato un secolo.



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