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Il dossier Pasqua del Cnr

Data l’imminente ricorrenza, il Cnr ha dedicato alla Pasqua il suo Almanacco quindicinale. Vediamo quindi cosa prevedono gli esperti del Consiglio nazionale delle ricerche.

Viaggi e consumi in crisi

Quella che sta per arriverà sarà una Pasqua ‘amara’ per gli italiani (e non solo). La crisi economica incide sui consumi e stravolge abitudini che sembravano consolidate. Si risparmia oramai su tutto e a farne le spese sono anche i settori collegati al tempo libero. Se in passato le festività pasquali si passavano ‘fuori porta’ continua la flessione (iniziata nel 2009) dei viaggi per far visita a parenti e amici (-13,7%) anche nel periodo pasquale, mentre ancor più consistente rispetto all’anno precedente è la diminuzione delle vacanze di piacere/svago (-18,8%). A dirlo sono i dati impietosi dell’Istat (Statistiche-Report del 2012). Le variazioni negative sono osservate per i viaggi brevi e, nel caso di piacere/svago, anche per quelli lunghi (-17,6%); mentre sono stabili le quote dei soggiorni per motivi religiosi e per trattamenti di salute.

“Nonostante la diminuzione, le vacanze effettuate nel periodo pasquale e, più in generale, quelle per rigenerarsi e svagarsi, piacere e svago continuano a rappresentare la maggioranza dei viaggi con il 69,9%”, spiega l’economista Antonio Coviello, ricercatore dell’Istituto di ricerche sulle attività terziarie (Irat) del Cnr di Napoli. “La percentuale sale al 77% se si considerano anche le vacanze lunghe, mentre scende al 61,3% per quelle brevi”.

Anche dal meteo cattive notizie

Oltre alla crisi, anche il meteo tormenta gli italiani. Le festività pasquali sono l’occasione per uscire dalle città. E mentre alcuni passano la domenica in famiglia e si mettono in viaggio solo il lunedì per l’immancabile gita fuori porta, i più fortunati organizzano una vera e propria mini vacanza. Ma ciò in cui tutti sperano è il tanto sospirato bel tempo.
“La variabilità climatica di queste settimane è stata generata da una continua azione delle correnti atlantiche, che ha portato piogge e aria relativamente mite sull’Italia”, spiega Massimiliano Pasqui dell’Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr di Roma. “Soltanto a metà mese abbiamo avuto un affondo nord europeo, di stampo invernale, che ha determinato un significativo e rapido abbassamento delle temperature e neve sui rilievi alpini e appenninici”.

Una festa per varie religioni

Tutta la rievocazione pasquale è carica di elementi condivisi da altre feste e da varie religioni. E’ questa la tesi sostenuta da Sergio Ribichini, storico delle religioni dell’Istituto di studi sul Mediterraneo antico (Isma-Cnr) in un articolo pubblicato su Almanacco della Scienza. “La Pasqua che per i cristiani celebra la resurrezione di Gesù, per gli Ebrei era inizialmente una festa primaverile per l’anno nuovo, celebrata la notte del plenilunio del mese di Nisan, a ricordare la notte in cui l’angelo sterminatore era ‘passato oltre’ (questo vuol dire l’ebraico pesach), colpendo solo i primogeniti degli Egiziani”, ha spiegato Ribichini.

Col cristianesimo, oltre al significato, cambiò la data di celebrazione della festa. “Gli Ebrei la festeggiano il 14 di Nisan. I cristiani dapprima scelsero la domenica immediatamente successiva, per ricordare il giorno della risurrezione; poi, con il Concilio di Nicea del 325, la fissarono alla domenica seguente il primo pleniluvio dopo l’equinozio di primavera, in pratica tra il 22 marzo e il 25 aprile”, ha proseguito il ricercatore dell’Isma-Cnr. “Gli ortodossi seguono un calendario liturgico diverso e la loro data puo’ variare dal 4 aprile all’8 maggio. Quest’anno, ad esempio, capiterà il 5 maggio”, ha aggiunto. In passato, studiosi delle religioni Mircea Eliade e James George Frazer insistevano sulle analogie tra la festa cristiana e altre ricorrenze. “Sono tesi in parte superate. Più pregnante, sul piano storico, quanto scrive l’antropologo Ernesto De Martino sulla Pasqua come ripetizione rituale di un modello mitico originario, come superamento periodico dell’angoscia che pervade i momenti di crisi. Per quanti la celebrano – ha concluso Ribichini – come festa religiosa, in effetti, la Pasqua è un avvenimento fondante sempre uguale a se stesso e fuori del tempo, capace di rassicurare con la sua regolarità e centralità”.

I piatti tipici

La Pasqua è indissolubilmente legata alle tradizioni gastronomiche, molte delle quali hanno diversa provenienza: ebraica, cristiana, pagana. Matteo Tombolato scrive che piatti come l’agnello e le uova sono diffusi un po’ ovunque in Italia, molte altre tipicità invece differenziano una regione dall’altra e talvolta addirittura un comune dal confinante, determinando perfino ‘conflitti’ per l’attribuzione della paternità delle ricette. Sulle tavole della Val d’Aosta, ad esempio, campeggia la ‘Crescia’, una pizza al formaggio accompagnata da salame. L’Emilia Romagna si divide tra chi, come gli emiliani, non può rinunciare ai ‘Cappellini in brodo’ e chi invece, come i romagnoli, predilige la ‘Focaccia di Bagno di Romagna’, un dolce a base di farina, uova, zucchero e bucce d’arancia, caratterizzata dall’assenza di lievito.

Dal Nord al Sud i piatti tipici sono innumerevoli. Ma cosa può comportare lo stravolgimento del proprio regime alimentare nel periodo pasquale? “La Pasqua è una festività che porta a rivoluzionare, anche se per pochi giorni, la propria dieta”, afferma Rosalba Giacco dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino. “Non esistono comunque ricette migliori di altre, ma sono da preferire quelle che presentano un giusto equilibrio tra carboidrati e fibre, come la ‘Schiacciata di Pasqua’, un dolce povero di grassi, tipico della tradizione contadina toscana, rispetto a cibi che hanno un alto contenuto di grassi, come quelli a base di formaggi” come il ‘Fiadone’ abruzzese, una torta ripiena di formaggi e uova, diffusa anche nel molisano con alcune varianti, o il ‘Casatiello’ campano, un rustico anch’esso a base di formaggi, uova sode e salumi di difficile digestione. Il loro consumo, se limitato al solo periodo festivo, non influisce sull’organismo, a patto però che si assumano con moderazione”


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