In libreria c’era già chi aveva previsto tutto. Don Paolo Farinella, di cui avevamo scritto lo scorso mese sulle pagine di Formiche, ha scritto anni fa il libro “Habemus Papam, Francesco”, uscito nuovamente lo scorso anno con il titolo “Habemus Papam. La leggenda del Papa che abolì il Vaticano”, edito da Gabrielli editori.
Romanzo davvero profetico se si pensa che la storia narra di una Chiesa ormai ripiegata su se stessa che viene rifondata da un Papa sudamericano che prende il nome di Francesco I, ispirandosi al santo Francesco d’Assisi.
Nella realtà ieri, 13-03-2013, si è affacciato da San Pietro l’argentino Jorge Mario Bergoglio, primo Papa gesuita e primo Pontefice ad adottare il nome Francesco. Anche lui con questa scelta vuole esprimere un messaggio di semplicità, di pulizia e di avvicinamento ai problemi veri delle persone, come la figura di San Francesco d’Assisi insegna.
Sentito dall’Ansa dopo la fumata bianca di ieri, Don Farinella dice “Il nome di Francesco sarà una condanna per lui. Perché dovrà essere sempre coerente con il significato di quel nome”.
Ma sul blog della sua casa editrice sostiene con forza Papa Francesco, delineando dieci punti che hanno fatto risaltare questo nuovo Pontefice ai suoi occhi e pronosticando anche il nome del prossimo segretario di Stato, che auspica possa essere monsignor Carlo Maria Viganò.