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Ecco come si divide il Movimento 5 Stelle

Governare gruppi parlamentari numerosi ed eterogenei con i post su un blog non è facile, neppure per Beppe Grillo. Il giorno dopo il voto alla Camera e al Senato nel Movimento 5 Stelle si è aperto ufficialmente il dibattito. Fra Facebook e interviste ai giornali è un profluvio di dichiarazioni dei grillini. Il leader Casaleggio starà valutando le contromisure. Ecco intanto le prime prese di posizione nella mattina del day after.

Molinari
‘Meno reazioni isteriche e piu’ fiducia!’. E’ il messaggio che Francesco Molinari, senatore del M5S lancia da Facebook a Beppe Grillo. ‘Leggo stamattina il post sul blog di Grillo’ sul voto di ieri al Senato. ‘Mi sento di dirgli di stare sereno, non c’e’ nessun traditore – scrive – Il M5S al Senato e’ unito: nessuna alleanza nessuna fiducia. Solo un consiglio a chi ha scritto il post. Studiare le differenze fra Cariche Istituzionali e Ruoli politici non farebbe male’.

Crimi
‘Sicuramente ieri nella cabina elettorale qualcuno di noi ha agito in coscienza e questa e’ stata una grande espressione di liberta’, di quello che e’ il nostro spirito’. Lo afferma Vito Crimi, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, in un video pubblicato questa notte su Facebook, per fare un resoconto delle votazioni del presidente del Senato.
‘Anche questa volta il Pd ha perpetrato la rottura della prassi istituzionale gia’ rotta da Berlusconi e che ci si aspettava prima o poi venisse ripristinata da una forza che dice di essere democratica – spiega Crimi ai militanti del M5S – Ci si aspettava che le due Camere venissero assegnate alternativamente alla forza politica di maggioranza e alla forza maggiore di minoranza, cosa che non e’ avvenuta’.
‘Il nostro candidato ideale era Luis Orellana, dobbiamo pero’ dare atto che in questi mesi siamo riusciti a stimolare le forze politiche a tirar fuori dei nomi un po’ piu’ distaccati rispetto all’apparato di partito, un po’ piu’ nuovi rispetto al Partito democratico. Ci possiamo prendere questo merito’, aggiunge.
‘Il pomeriggio – racconta Crimi – ci siamo incontrati come sempre nello stile del M5S. Bellissimo confronto, molto emozionante, anche acceso perche’ si sono tirate fuori tutte le storie legate alla mafia, all’antimafia, visto che avevamo in contrapposizione Schifani e Grasso. I nomi dicevano tutto’.
‘Il gruppo e’ uscito all’unanimita’ con un’unica speranza: la non rielezione di Schifani. Questa e’ stata la coerenza del gruppo’, sottolinea. ‘In questa linea la quasi totalita’ ha proseguito nel voto bianca, qualcuno non ha votato, qualcuno Orellana, qualcuno ha agito in coscienza. Il risultato ha visto Pietro Grasso vincere di larga misura Schifani’.

Petrocelli
‘Ho scelto la trasparenza e la legalita’. In totale autonomia’. Lo dice al Messaggero il senatore 5 Stelle Vito Rosario Petrocelli commentando il voto per la presidenza di Palazzo Madama. Non dice chi ha votato, ma spiega che gli elettori del Movimento ‘ci ricordano che l’impegno che avevamo preso era di decidere volta per volta. E infatti e’ quello che poi noi abbiamo fatto’.
‘Ho visto tante facce tristi – spiega raccontando l’ingresso in Senato, – noi eravamo gli unici sorridenti. Il nostro e’ stato in questi giorni il gruppo piu’ composto. Interpretiamo la protesta dei cittadini ma in aula saremo sempre irreprensibili, certe scene che si sono viste in passato con noi non si vedranno. Io non lancero’ mai una fetta di mortadella dentro quest’aula’.

Orellana
‘Non c’e’ stata nessuna spaccatura. Anzi. L’idea di fondo era chiara: nessun appoggio a Schifani’.
Lo dice il senatore del M5S Luis Alberto Orellana intervistato dalla Stampa: ‘Non siamo telecomandati – sottolinea. – Ognuno di noi ha una propria sensibilita’. Segue la propria coscienza. E certamente Pietro Grasso non faceva, e non fa, parte del vecchio apparato’.
‘Non ho idea di come si comportera’ alla guida del Senato – spiega. – Ma ho idea di come si e’ comportato Schifani in passato. In un modo che a me non e’ mai piaciuto’. A Orellana non sono pero’ piaciuti nemmeno i ‘modi da vecchia politica.
Noi siamo stati chiari dall’inizio. Avevamo una linea e dei candidati. Gli altri hanno cercato accordi con chiunque giorno e notte. Poi il Pd e’ saltato fuori all’ultimo momento con due nomi. Non ci hanno neppure dato il tempo di riflettere’, ‘volevo la possibilita’ di una analisi piu’ matura. E’ anche per questo che dal nostro capogruppo e’ arrivato solo un invito a votare scheda bianca o nulla. Di sicuro il suo non era un ordine’.

Campanella
‘Si’, ho votato Grasso. E con me altri. Perche’ la distanza con il personaggio Schifani era ed e’ enorme. Ma sia chiaro: non abbiamo firmato alcuna apertura di credito al Pd’. Lo dice a Repubblica il senatore di M5S Francesco Campanella, commentando l’elezione del presidente di Palazzo Madama.
‘C’e’ stato un dibattito serrato, intenso – ammette. – L’indicazione di massima, all’inizio, era quella per la scheda bianca. Poi ci siamo confrontati su due esigenze diverse. Quella di non dare spazio al Pd ma anche quella di sottolineare la distanza enorme fra il personaggio Grasso e il personaggio Schifani’.
‘Noi siciliani non abbiamo fatto blocco’, prosegue, ‘credo che alla fine i consensi all’esponente del Pd siano arrivati anche da colleghi di altre regioni’. Tuttavia non si tratta dell’avvio di un dialogo stabile con i democratici: ‘Oggi la necessita’ era quella di individuare una figura che avesse un livello minimo di credibilita’. Per noi Schifani non l’aveva, perche’ sappiamo chi e quali interessi ha difeso’.

Mucci
Ha votato per Roberto Fico, ma si dice contenta ‘che il Pd abbia scelto Laura Boldrini’ come presidente della Camera. E’ il bilancio di Mara Mucci, deputata M5S di Imola che su Facebook ha raccontato la sua giornata ‘romana’, con un accenno anche a quanto accaduto in Senato: ‘Io non c’ero, ma sono contenta che non sia stato eletto Schifani’.
Mucci ha usato parole di ammirazione verso Boldrini, ‘una donna che ha lavorato per la tutela dei diritti umani, di rifugiati e immigrati’. Ha tenuto, ha proseguito, ‘un discorso bellissimo’, rivolgendosi ‘subito alle donne, auspicandone una maggiore tutela contro la violenza travestita da amore’. Quindi ha ripercorso i temi toccati da Boldrini, sottolineando come alla parola antifascismo ‘l’emiciclo destro della Camera non si e’ alzato in piedi ad applaudire’, mentre ‘il M5S si e’ alzato quasi di scatto alle parole della presidentessa’. Insomma, ‘se vorra’ portare avanti davvero queste tematiche, avra’ pane per i suoi denti. Sulla base del suo passato limpido ed al servizio degli altri, e’ stata da noi accolta con un applauso di incoraggiamento. Perche’ rispettiamo le istituzioni e chi le serve con onore. Lei pero’ non ci deluda’.

Di Battista
‘Definire ‘esempio dittatoriale’ il post nel quale Beppe in modo duro (giustamente) invita al rispetto di alcune regole che abbiamo accettato liberamente e’ una stronzata megagalattica (scusate il turpiloquio ma a volte solo certe parole rendono l’idea)’. Lo scrive su Facebook il deputato del M5S Alessandro Di Battista, a proposito della richiesta di Grillo di ‘trarre le dovute conseguenze’ a chi ieri ha votato Grasso al Senato.
‘Le regole del codice comportamentale io le ho accettate perche’ le condivido, non per rimediare una poltrona – sottolinea Di Battista – Si puo’ discutere sulle scelte che vengono prese, per carita’ (per questo rispetto il pianto dei nostri senatori, per me un pianto bellissimo) ma quel che non si puo’ discutere nel 5 stelle e’ la sovranita’ popolare. Noi siamo portavoce e basta e i cittadini devono conoscere per filo e per segno quel che succede nelle Istituzioni’.
‘E’ vero, umanamente c’e’ differenza tra Grasso e Schifani (per lo meno per me c’e’) – aggiunge il deputato – ma c’e’ molta piu’ differenza tra quel che vogliamo costruire con questo meraviglioso progetto a 5 stelle e quello che invece costruiremo se non verranno rispettate le regole e se ragioneremo con la logica del ‘meno peggio’. Vi invito sempre a ragionare per processi a lunga gittata e non soltanto per scelte giornaliere.
Abbiamo la possibilita’ di cambiare il mondo ma occorre coraggio e occorre non sottostare ai ricatti dell’emergenza (alla lunga tutte le scelte ‘emergenziali’ si dimostrano errate perche’ tolgono energia alla battaglie di sistema). Errori ne faremo, siamo umani (lo siete anche voi) quindi d’accordo, ‘siate duri, ma senza perdere la tenerezza”.

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