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Ecco gli assessori della giunta Maroni in Lombardia

Come promesso in campagna elettorale Roberto Maroni insedierà domani, cioè il giorno dopo la sua proclamazione a presidente della Regione Lombardia, la nuova Giunta. Sarà una squadra di 14 assessori, sette uomini e sette donne, indicati per metà della Lega Nord e dalla lista Maroni presidente. L’altra metà sarà invece espressione del Pdl e di Fratelli d’Italia. Salvo sorprese la poltrona di vice presidente sarà occupata dal milanese Mario Mantovani, il coordinatore lombardo del Pdl al quale spetterà anche l’assessorato più importante, quello alla Sanità.

Il suo partito indicherà probabilmente anche la milanese Valentina Aprea (Formazione, Lavoro e Istruzione), il valtellinese Maurizio Del Tenno (Infrastrutture), il bresciano Alberto Cavalli (Commercio o Attività produttive) e l’assessore uscente Mario Melazzini, vicino a Cl. La sesta poltrona pidiellina dovrebbe essere assegnata a Paola Bulbarelli, giornalista che avrebbe preso il posto prenotato dalla collega Paola Ferrari, bocciata dai veti leghisti. A Viviana Beccalossi (Fdi) dovrebbe andare le delega al Territorio.

In quota Lega sono sicuri gli assessorati di Maria Cristina Cantù (Welfare o Famiglia), Gianni Fava (Agricoltura) e Massimo Garavaglia (Bilancio), oltre Antonio Rossi (Sport) che è stato eletto nella lista civica Maroni Presidente. Le ultime due poltrone sono destinate ad altrettante donne e i nomi in ballo sono quelli dell’ex sindaco di Dalmine Claudia Terzi, dell’assessore alla Cultura della Provincia di Varese Francesca Brianza e del presidente del consiglio comunale di Brescia Simona Bordonali.

“Da oggi – ha detto Maroni al passaggio di consegne da Roberto Formigoni – sono al lavoro sulle tante urgenze che ci sono. La prima è il lavoro e la crisi economica”. A questo proposito Maroni ha ricordato di aver già incontrato i sindacati sul tema specifico della Cassa integrazione in deroga, dato che i fondi stanziati per il 2013 per la Lombardia sono già finiti. “Ho incontrato il ministro Fornero – ha concluso Maroni – chiedendo di stanziare ulteriori fondi, ma mi ha risposto che i soldi non ci sono”.


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